|
adsp napoli 1
18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Politiche marittime

Ddl Ambiente, guerra alle carrette del mare

Il ministro Orlando ha inserito nel disegno di legge una norma che estende, in caso di incidente, l'eventuale responsabilità in solido per il proprietario del carico


Una norma anti-carrette del mare, che potrebbe cambiare le regole dei trasporti marittimi in Italia, è contenuta nel ddl Ambiente su proposta del ministro Andrea Orlando. Il testo prevede l'estensione della responsabilità in solido al proprietario del carico se, per dolo o per colpa grave, il vettore scelto non ha i requisiti adeguati. La norma ha l'obiettivo di scongiurare casi simili a quello della petroliera Prestige, naufragata nelle acque spagnole nel 2002, per cui nei giorni scorsi si è avuta la sentenza: gli imputati del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di 77mila tonnellate di idrocarburi sono stati tutti assolti dal tribunale de La Coruna.

«E' una misura assolutamente necessaria, al fine di affrontare un tema di fortissimo allarme sociale» si legge nella relazione illustrativa del ddl. Il decreto si rifà alla legge Disposizioni per la Difesa del Mare del 31 dicembre 1982 n. 979. «Appare oggi quanto mai opportuno – si legge nel decreto - estendere urgentemente la responsabilità solidale circa le conseguenze dell'incidente, oggi limitate  all'armatore, al proprietario ed al comandante della nave coinvolta, anche al proprietario del carico trasportato dalla stessa nave». Il decreto spera così di ottenere due conseguenze. La prima è quella di spingere il proprietario del carico a scegliere navi più moderne e sicure, nonché equipaggi ideoni. «Di fatto – si legge nella relazione - è un'estensione del già noto principio di responsabilità posto in capo al produttore di rifiuti, tenuto ad assicurare nelle diverse fasi del trasporto le migliori condizioni».

La seconda conseguenza del ddl dovrebbe essere quella di recuperare più facilmente le spese in caso di disastro ambientale. Costi sempre più difficili da reperire, «in relazione dall'utilizzo per i trasporti di navi-mezzi battenti bandiere dei più disparati Paesi del mondo» afferma il ddl. E qualora si riescano a recuperare queste spese, «si presentano altri problemi legati alla riscossione coattiva del proprio credito nei confronti di soggetti esteri, i cui patrimoni, qualora esistenti, si trovano presumibilmente all'estero».