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21 novembre 2024, Aggiornato alle 16,10
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Crociere, 5 miliardi per eliminare le emissioni

Clia annuncia l'impegno degli armatori di studiare, insieme all'IMO, le migliori soluzioni per abbattere l'inquinamento di questo tipo di navi

(ge.com/Getty Images)

Clia, insieme ad una serie di altre associazioni del settore marittimo, vuole istituire presso l'International Maritime Organization (IMO) un consiglio di ricerca e sviluppo che abbia lo scopo di identificare le tecnologie e le fonti di energia che permetteranno di raggiungere l'ambiziosissimo obiettivo delle emissioni zero da parte delle navi, in linea con i programmi dell'IMO che per il 2050 vorrebbe tagli drastici da parte di tutto il settore dello shipping.

Tre progetti individuati. Lo sviluppo delle banchine elettrificate, il miglioramento delle celle a combustibile e l'implementazione dell'energia eolica. La prima è il cold ironing, una tecnologia ancora prematura ma promettente, l'ultima è avveneristica ma già vede la prima commessa da parte di Msc per la prima nave da crociera a vela di grandi dimensioni. Tre innovative soluzioni che darebbero all'industria delle crociere la spinta per farla entrare in una nuova era che, in qualche modo, trasfigurerà questo tipo di navi per come le conosciamo, e forse anche il tipo di vacanza. L'iniziativa delle compagnie crocieristiche di tutto il mondo sarà finanziata attraverso i contributi degli armatori, per un importo di circa 5 miliardi di dollari in dieci anni.

Da quest'anno i carburanti di tutte le navi, mercantili e passeggeri, dovranno navigare con un massimo dello 0,5 per cento (massa/massa) di ossidi di zolfo nel carburante, sette volte meno il tenore richiesto fino al 2019, che era di un massimo del 3,5 per cento. Al di là dell'utilizzo del bunker con la raffinazione giusta (a volte scendendo fino allo 0,1 per cento, dove tra l'altro in alcune zone, come il Mar Baltico, è obbligatorio), per soddisfare queste richieste il settore crocieristico ha già da ben prima del 2020 avviato e adottato diverse misure, tra cui il sistema di lavaggio dei gas di scarico e il gas naturale liquefatto al posto del bunker tradizionale.  Nelle aree designate per il controllo delle emissioni, il contenuto di zolfo è ulteriormente limitato a non più dello 0,1%. 

Sono attualmente due le navi a gas in circolazione e ne sono in costruzione altre 25.

«Attraverso l'impegno costante per la tutela dell'ambiente, le flotta Clia era già pronta a soddisfare e spesso a migliorare i nuovi requisiti dell'IMO», commenta Brian Salerno, vicepresidente senior per le politiche marittime di Clia. «Ancor più importante – continua - l'industria sta guardando ben oltre il 2020 e si è impegnata a stanziare risorse e finanziamenti per trovare nuove fonti di carburante e nuove tecnologie, con l'obiettivo finale di raggiungere un livello di emissioni di carbonio pari a zero».

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