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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Criticità e prospettive dell'industria armatoriale, Mattioli incontra il ministro Giovannini

Tra gli argomenti discussi: emergenza Covid, Registro Internazionale e incentivi per il settore

Da sinistra: Mario Mattioli, Enrico Giovannini e Maria Teresa Di Matteo

Una buona occasione per affrontate le principali tematiche di rilievo e attualità per il settore dell'industria armatoriale italiana, è stato ieri il confronto tra Mario Mattioli, presidente di Confitarma, ed Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. All'incontro erano presenti anche Maria Teresa Di Matteo, direttore generale per la vigilanza sulle Autorità di sistema portuale, il trasporto marittimo e per vie d'acqua interne, e Luca Sisto, direttore generale di Confitarma. 

Nel corso del confronto sono state affrontate le principali tematiche di rilievo e attualità per il settore dell'industria armatoriale italiana: dalle criticità legate all'emergenza Covid-19 alle problematiche relative alla sanità marittima, dalla transizione ecologica alla competitività della flotta nazionale in vista dell'estensione dei benefici del Registro Internazionale alle bandiere UE/SEE, dall'esigenza di de-burocratizzazione e semplificazione normativa alla necessità di prevedere un ulteriore rifinanziamento dell'incentivo Marebonus nella prossima legge di Bilancio. 

In particolare, il presidente di Confitarma ha sottolineato come la pandemia stia ancora producendo forti effetti sulle imprese di navigazione. "Il Governo ha emanato norme specifiche di ristoro, benché parziali, delle perdite subite dalle imprese che effettuano servizi passeggeri e per quelle che utilizzano navi iscritte nel primo registro – ha affermato Mattioli - Purtroppo, stiamo ancora aspettando la completa attuazione di tali importanti misure". 

Nello specifico, l'industria armatoriale italiana auspica un veloce iter di attuazione della norma che prevede un importante ristoro, atteso da agosto 2020, per le unità del primo registro navale, cioè quelle che assicurano i fondamentali servizi di cabotaggio marittimo, di rifornimento dei prodotti necessari alla propulsione ed ai consumi di bordo delle navi, nonché di deposito ed assistenza alle piattaforme energetiche nazionali. In merito alle risorse del Fondo complementare al PNRR destinate alla transizione green del settore marittimo, Mattioli ha ribadito la piena condivisione degli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni individuati a livello internazionale e comunitario. 

Al contempo, il presidente ha evidenziato come lo shipping sia unanimemente riconosciuto quale settore "capital intensive" e "hard to abate", rilevando che "nonostante il governo italiano abbia destinato risorse per sostenere il processo di transizione ecologica della flotta italiana, temiamo che da tali provvedimenti rimanga esclusa un'importante parte della flotta operata da imprese radicate in Italia, da tempo impegnate in tal senso. 

Inoltre, l'incentivo alle nuove costruzioni non parametrato alla componente innovativa del progetto ma all'intero valore della nave, oltre a probabili rilievi della Commissione europea, potrebbe creare evidenti problemi di distorsione del mercato in sfavore di chi ha già realizzato gli interventi incentivabili a proprie spese". "È opinione di Confitarma – ha affermato il presidente Mattioli – che sia necessario un secondo intervento che accompagni tutta la flotta nazionale appartenente alle imprese radicate sul territorio nazionale nell'affrontare la sfida green". 

A tal fine, sarà fondamentale il confronto tra industria e istituzioni nell'ambito del Tavolo dedicato al Mare che il ministro Giovannini ha annunciato di voler istituire al più presto nell'ambito della programmata stagione dei tavoli di settore.
 

Tag: confitarma