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21 novembre 2024, Aggiornato alle 16,10
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Crisi Suez, Fedespedi: "Fino a un milione di dollari in più per viaggio"

Con il Mar Rosso esposto agli attacchi degli Houthi, circa un decimo del traffico mondiale sta circumnavigando l'Africa

Il canale di Suez (Wilhelm Joys Andersen/Flickr)

«La catena logistica si trova ancora una volta davanti ad uno shock inatteso che rischia di avere conseguenze a medio-lungo termine sui traffici via mare e che riguarda ancora una volta il canale di Suez, considerato il quarto choke point al mondo». Lo afferma Alessandro Pitto, presidente di Fedespedi, la Federazione Nazionale Imprese di Spedizioni Internazionali.

Secondo i dati della federazione, da qui passa infatti il 12 per cento del commercio internazionale, il 10 per cento del petrolio e l'8 per cento di gas naturale. Difficile stimare quanto potranno crescere i noli, ma l'impatto in termini di costi di trasporto è dato per scontato dagli analisti e dagli operatori del settore. Secondo le previsioni del Centro Studi Fedespedi, considerando il solo costo del carburante, il passaggio per il Capo di Buona Speranza in alternativa al Canale di Suez ha un costo fra i 650 mila e il milione di dollari.

La scorsa settimana le principali compagnia marittime hanno sospeso tutti i loro servizi sul Mar Rosso, esponendo così la catena logistica mondiale a una serie di contraccolpi, considerando che il Mar Rosso è un punto di transito obbligato per accedere al Canale di Suez. La causa indiretta è la guerra in Israele, quella diretta è una serie di attacchi compiuti nei giorni scorsi alle navi mercantili tramite droni e missili, rivendicati dal gruppo ribelle sciita filo-Hamas degli Houthi. La prima ad annunciare la sospensione dei servizi sul Mar Rosso è stata la compagnia danese Maersk, seguita da Msc, Hapag Lloyd, Ignazio Messina e Cma Cgm, solo per citare le principali.

«Questa ulteriore crisi - conclude Pitto - evidenzia come le catene logistiche debbano organizzarsi in ottica di resilienza e minimizzazione dei rischi, puntando su vie di approvvigionamento alternative e sull'ampliamento delle riserve a magazzino. Il messaggio che mi preme veicolare è che le imprese di spedizioni come sempre sono al fianco degli operatori del commercio internazionale e, proprio in queste situazioni di criticità ed emergenza, sono in grado di affiancare le imprese per valutare e proporre soluzioni per contenere disservizi e ritardi».

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