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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Infrastrutture

Crescono i porti turistici: più 7,6 per cento nell'ultimo quinquennio

In base ai dati forniti dal Rapporto sul Turismo Nautico, giunto alla terza edizione, il numero delle infrastrutture portuali ha raggiunto sul territorio nazionale le 540 unità


Negli ultimi cinque anni il numero di infrastrutture portuali sul territorio nazionale ha registrato un incremento di oltre il 7,6 per cento raggiungendo le 540 unità di cui 348 scali polifunzionali, 116 punti di ormeggio e 76 porti turistici. Sono dati incoraggianti per il comparto quelli che emergono da uno studio dell'Osservatorio Nautico Nazionale, realtà nata nel 2008 da un accordo tra l'Accademia Italiana Marina Mercantile, la Provincia di Genova, UCINA -  Confindustria Nautica e Università degli Studi di Genova. L'istituto ha pubblicato i risultati delle sue ricerche nel "Rapporto sul Turismo Nautico", giunto alla terza edizione,che contiene le analisi riferite allo stato di salute dei turismi dell'acqua e del diporto, oltre a produrre dati e ricerche originali, ha l'obiettivo di mettere a sistema la gran quantità di informazioni esistenti, in modo da ottenere un quadro d'insieme scientificamente sostenibile e farne un utile strumento di conoscenza.
Il Rapporto ha evidenziato nel 2011 l'esistenza di oltre 157.000 posti barca (contro i 153.027 del 2010), concentrati soprattutto in Liguria (21.716, pari al 13,8% del totale) e Sardegna (20.175, pari al 12,8%). Per quanto riguarda la gestione dei porti turistici, il Rapporto ha evidenziato come, dal punto di vista occupazionale, dette strutture generino in media circa 9 addetti diretti a tempo pieno e 61 addetti nel'indotto, dati che, nel caso dei marina, salgono rispettivamente a 12 e 76. Dal punto di vista della gestione economica, l'indagine condotta dall'Osservatorio Nautico Nazionale ha evidenziato come le imprese portuali, snodo centrale di questo settore, mostrino evidenti sofferenze non tanto nella gestione caratteristica, quanto nell'area tributaria (a causa dell'esponenziale aumento dei canoni delle concessioni demaniali) e finanziaria. Uno studio realizzato su 110 porti e 850 diportisti su tutto il territorio nazionale e riferita all'anno 2010, ha evidenziato che la spesa giornaliera procapite dei soli diportisti stanziali nei marina (escluse quindi le spesse effettuate durante il transito estivo) è pari a una media di 102 Euro (dai 45,7 dei possessori di natanti, agli oltre 430 di chi naviga su superyacht). Più in particolare di detta cifra, circa 58 Euro sono destinati alla ristorazione, mentre circa 38 vengono spesi in shopping giornaliero. 
Nel 2012 l'Osservatorio ha presentato anche il NaQI – Nautical Quality Index, il primo indice che misura la qualità nautica delle province costiere italiane sulla base di 4 indicatori: l'offerta territoriale di porti e posti barca, la qualità dei servizi portuali, la presenza di altri turismi del mare e l'accessibilità stradale e il rapporto tra i posti barca disponibili e il numero di diportisti che gravitano su quel territorio.