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22 novembre 2024, Aggiornato alle 12,52
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Cresce il sistema portuale del basso Adriatico

Nel 2019 Bari, Brindisi, Manfredonia, Monopoli e Barletta aumentano il traffico un po' in tutti i settori. Molto bene i passeggeri

Il porto vecchio di Bari

Traffici portuali in crescita nel sistema dell'Adriatico meridionale che chiude il 2019 con 4,716 scali totali, 128 in più sul 2018, e con 15,45 milioni di tonnellate di merci transitate, il 2,1 per cento in più rispetto sull'anno precedente.

Significativo il dato delle rinfuse solide che segnano un più 5 per cento, con quasi 6 milioni di tonnellate movimentate. Aumenta del 3,1 per cento la stazza lorda delle navi che toccano i porti del sistema, a dimostrazione dell'attrattività degli scali e della conseguente necessità, nell'immediato futuro, di adeguamento delle infrastrutture, con particolare riferimento ai fondali. 

I passeggeri movimentati (traghetti e crociere) sono stati 2,47 milioni

Bari
È stato un anno record per lo scalo del capoluogo. 2,355 scali, 68 in più. Le merci movimentate sono salite dell'11,1 per cento, pari a 6 milioni di tonnellate. Il maggior contributo è stato dato dall'imbarco e sbarco delle rinfuse solide, aumentato del 35 per cento.
La movimentazione dei container è cresciuta del 21 per cento per un totale 82,627 teu (14,365 in più rispetto all'anno scorso).
Particolarmente dinamica è stata la movimentazione di merci a mezzo tir e semirimorchi che è cresciuta di ben 7,932 pezzi, raggiungendo la ragguardevole cifra di 165,945 unità.
Fiore all'occhiello del porto è stata la movimentazione crocieristica che ha raggiunto la cifra record di 674,675 persone (254,657 imbarchi/sbarchi e 420,018 transiti) in aumento di 101,769 unità, pari al 17,8 per cento in più, consolidando la posizione di Bari tra i primi venti porti crocieristici italiani.
Bari è anche il primo porto italiano per traffico internazionale di passeggeri su navi di linea (ro-ro e ro-pax). Nel 2019 sono stati circa 1,20 milioni in transito.

Manfredonia
Cresce sia nel totale delle tonnellate movimentate (+30%, pari a 568,629 tonnellate), che nelle rinfuse solide (+35,5%), per lo più cereali (253,559 tonnellate, +14,5%). Accosti a quota 230, 34 in più.

Monopoli
Esplodono le crociere nel "porto bomboniera" del sistema portuale pugliese, considerando che il traffico, essendo basso, è soggetto ad ampie variazioni: +90,4%, per cento, infatti, ma l'Autorità portuale non ha diramato il numero dei passeggeri.
Movimentate 517,842 tonnellate (+34,3%). Le rinfuse liquide crescono dell'80 per cento, principalmente oli vegetali e biodiesel, le rinfuse rinfuse solide anche (+5,5%), principalmente derrate alimentari, minerali/cementi, calci e prodotti chimici. 

Barletta
186 accosti (5 in meno rispetto al 2018). 800 mila tonnellate movimentate (-8%)

Brindisi
Dati stabili. 1,812 accosti ma -6,1 per cento delle merci movimentate (7,46 milioni di tonnellate), probabilmente dovuta dalla diminuzione della movimentazione dei prodotti petroliferi e del carbone. Bene i general cargo (+98,850 tonnellate), i minerali/cementi e le calci (+460,704 tonnellate), i prodotti petroliferi gassosi (+40 mila tonnellate) e, in misura minore, dei prodotti chimici e metallurgici.

«Nel porto di Barletta il calo dei traffici è connesso alla limitazione della infrastruttura, e pertanto i dragaggi, l'abbattimento dei silos e la connessa riqualificazione della banchina, la manutenzione straordinaria delle banchine operative, lo spostamento dei depositi di carburante e la nuova stazione per le crociere, tutte opere in corso di cantierizzazione - commenta il presidente dell'AdSP MAM Ugo Patroni Griffi- permetteranno di recuperare, a breve, cospicui volumi di traffico. Per Brindisi – che soffre una crisi connessa al mutamento del ciclo produttivo della centrale Enel - è invece necessario assecondare, attraverso una decisa infrastrutturizzazione, l'evoluzione dello scalo, conformemente alla propria storica vocazione, in una prospettiva polifunzionale: turistica, industriale e gateway commerciale. Le opere programmate, i cui tempi di realizzazione - grazie alla condivisa programmazione con tutti gli stakeholders pubblici e privati, nonché alla attenzione dichiarata del governo – dovrebbero subire una forte accelerazione, ci consentiranno di rendere lo scalo strategico, competitivo e all'avanguardia nei mercati nazionali e internazionali. Tra le opere strategiche per Brindisi si ricordano gli escavi e la struttura per il contenimento dei sedimenti; l'acquisto della stazione marittima privata e dei piazzali attigui, da riqualificarsi; la realizzazione di infrastrutture leggere a supporto del traffico extra Schengen, la  project review – al fine di poter gestire efficientemente anche il traffico con l'Albania - e l'indizione del relativo appalto per la realizzazione del terminal  passeggeri Le Vele; la realizzazione di un pontile a briccole e la ristrutturazione lato mare della ex stazione marittima. Le predette opere trovano copertura in finanziamenti a radice comunitaria afferenti ai programmi operativi interregionali, nazionali e regionali 2014/2020 e nell'Interreg Greece/Italy, eppertanto l'accelerazione della loro esecuzione è necessaria anche ad elidere il, concreto, rischio del definanziamento».

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