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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Contro i pirati gli armatori vogliono i militari Onu

In una lettera inviata al segretario delle Nazioni Unite, le associazioni armatoriali mondiali chiedono la costituzione di una forza militare da impiegare nell'Oceano Indiano. «L'attuale approccio non funziona»  


Le principali associazioni armatoriali mondiali si appellano all'Onu per chiedere una risposta più efficace contro gli assalti dei pirati somali. Una lettera firmata Round Table of international shipping associations - organismo costituito Bimco, Ics/Isf, Intercargo e Intertanko – è stata inviata al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon dove si chiede la costituzione di una forza militare Onu da impiegare nell'Oceano Indiano.
I presidenti Bimco (Yudhishthir Khatau), Ics (Spyros Polemis), Intercargo (Nicolas Pappadakis) e Intertanko (Graham Westgarth) sono chiari: «l'attuale approccio non funziona» sentenziano. Per questo si appellano a una «nuova e coraggiosa strategia» per una zona, quella compresa tra le coste dell'est-Africa e l'Oceano Indiano, che è ormai diventata simile ad un «wild west», anzi, «è stata ceduta ai pirati».
Sottolineando come il fenomeno sia direttamente collegato all'instabilità politica della Somalia, i rappresentanti delle organizzazioni armatoriali hanno manifestato la preoccupazione che gli interventi attuali «potrebbero richiedere anni, se non decenni, per avere un impatto significativo sulla pirateria». Una forza armata dell'Onu è quindi l'unica strada possibile, in pratica «guardie armate militari delle Nazioni Unite che possano essere impiegate in piccole squadre a bordo delle navi mercantili». «Ciò - hanno evidenziato Khatau, Polemis, Pappadakis e Westgarth - rappresenterebbe una forza innovativa in termini di attività di peacekeeping dell'Onu, ma potrebbe fare molto per stabilizzare la situazione, per limitare la diffusione di personale di sicurezza privato a contratto, armato e non regolamentato, e per consentire a quegli Stati membri delle Nazioni Unite che non dispongono di forze navali, inclusi quelli delle aree più direttamente colpite, di dare un contributo significativo nel campo della lotta alla pirateria».