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21 novembre 2024, Aggiornato alle 16,10
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Politiche marittime

Container più cari a Napoli, AGCM avvia istruttoria

L'antitrust verificherà se "l'energy surcharge" applicato universalmente dai terminalisti a spedizionieri e autotrasportatori non abbia violato la concorrenza

Il terminal Conateco di Napoli (Paolo Bosso)

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un'istruttoria nei confronti delle società Conateco, Soteco, Marinvest e Terminal Flavio Gioia, società operanti nel porto di Napoli, per una presunta intesa restrittiva della concorrenza nel settore dei servizi di movimentazione merci in ambito portuale.

Leggi il testo del provvedimento

Secondo l'AGCM questi operatori avrebbero concordato di applicare contestualmente lo stesso aumento tariffario per tutti i contenitori in import destinati ai terminali del porto di Napoli. L'energy surcharge, com'è stato battezzato, è stato introdotto dai terminalisti a febbraio scorso: 25 euro per ogni contenitore da 20 piedi (1 TEU) e 30 euro per ogni contenitore da 40 piedi (1 FEU).

Per l'Antitrust la presunta intesa, che determinerebbe il coordinamento delle strategie commerciali di tutti i terminalisti attivi nella movimentazione di container nel porto di Napoli, «appare suscettibile di alterare sensibilmente la concorrenza nel mercato interessato e pertanto dovrà essere eventualmente accertato con un'indagine specifica».

L'intesa, riguardando l'aumento delle tariffe dei servizi resi dai terminalisti del porto di Napoli, per l'AGCM «appare idonea a incidere sensibilmente sulla concorrenza
di prezzo tra tali operatori, in violazione dell'articolo 2, comma 2, della legge n. 287/1990. Inoltre, riguardando le tariffe dei servizi di movimentazione merci nel porto di Napoli, uno dei principali porti in Italia, interessato da flussi di rotte di trasporto marittimo di merci nazionali e internazionali, «potrebbe essere suscettibile di incidere sul commercio intraeuropeo, in violazione dell'articolo 101 del Trattato di funzionamento dell'Unione europea». Infine, l'intesa tra i terminalisti «appare consistente, poiché coinvolge la totalità degli operatori attivi nella fornitura dei servizi di movimentazione di container nel Porto di Napoli». La scadenza dell'indagine è fissata per luglio 2024 (che però può concludersi anche prima).

La decisione dei terminalisti, allora, ha visto le resistenze e le proteste da parte di spedizionieri e autotrasportatori. A inizio febbraio c'è stato un incontro in autorità portuale tra operatori e terminalisti per discutere il rincaro che però è stato poi confermato.

Tag: napoli - container