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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Come portare più turisti a Napoli?

Magari con l'aeroporto di Capodichino che quest'anno crescerà il traffico del 9%. Il Propeller Napoli discute su come incrementare i visitatori (solo 8 milioni l'anno in Campania) e incentivarli a restare


di Bianca d'Antonio 
 
Gesac ed Msc collaboreranno per portare nuovi crocieristi e quindi nuovo turismo a Napoli. Il tutto con l'appoggio dell'assessorato al Turismo del Comune di Napoli, della Camera di Commercio e della sezione Turismo dell'Unione Industriali e dell'Autorità Portuale proiettati, appunto, ad incrementare il turismo, una delle più grandi risorse della città di Partenope. Questo quanto scaturito dalla conferenza "Il ruolo dell'aeroporto internazionale di Napoli all'interno della filiera turistica" organizzata dal Propeller di Napoli presieduto da Umberto Masucci ed il cui obiettivo è sempre quello di affrontare i temi di maggiore attualità.
 
I convegnisti 
Si darà dunque il via a quella sinergia, a quel sistema di collaborazione così difficile nella nostra città ma che è sicuramente in grado di ottenere risultati concreti a beneficio di Napoli e dell'intera regione? Probabilmente sì visto anche lo spessore dei partecipanti del convegno, dall'ad di Gesac Armando Brunini attorno alla cui relazione si è sviluppata poi la discussione, all'assessore al Turismo del Comune Nino Daniele, al responsabile della sezione Turismo dell'Unione Industriali Giancarlo Carriero, al country manager di Msc Crociere Leonardo Massa, al commissario dell'Autorità Portuale Francesco Karrer per finire al presidente della Camera di Commercio Maurizio Maddaloni.
 
Lavorare sull'accoglienza turistica a Napoli 
«Napoli – osserva l'assessore Daniele – ha segnato la più significativa ripresa turistica  che conferma ancora una volta l'alta opportunità rappresentata dal turismo ma che vede l'80-85% fermarsi a Roma. Bisogna pertanto lavorare sul sistema dell'accoglienza perché la nostra città, vero e proprio museo all'aperto, ha la più alta potenzialità. Napoli ha tre porte di accesso: l'aeroporto di Capodichino che è già una splendida realtà, il porto e la stazione ferroviaria che stanno partendo, se pur con fatica. Ma è necessario integrarle tra loro queste porte per ottenere dei risultati concreti».
 
Capodichino cresce 
«L'aeroporto è pronto – afferma Brunini – e se il turismo cresce, cresce anche l'aeroporto e viceversa e, da tempo, Gesac ha adottato una politica per incidere sull'incremento dei flussi turistici nella regione lavorando per portare nuove compagnie e nuovi voli. Noi alle compagnie aeree vendiamo non solo l'aeroporto ma anche il territorio di grande appeal. Ed i risultati non si sono fatti attendere, tant'è che oggi sono ben sessanta i collegamenti internazionali diretti con il nostro scalo. Per dare un'idea della crescita dell'aeroporto – continua l'ad di Gesac – basti dire che in un giorno di agosto movimenta 27mila passeggeri, 270 voli, ospita nei propri parcheggi 2.350 auto e serve 5mila caffè. Quest'anno è cresciuto del 9%, più del doppio della media nazionale». Brunini racconta come negli anni novanta «il traffico era soprattutto domestico e non c'erano voli low cost. Oggi il traffico è soprattutto internazionale e le compagnie low cost crescono a due cifre portando la propria quota a Capodichino dal 26,1% del 2008 al 43,2%. Dal 1996 ad oggi sono stati spesi in investimenti infrastrutturali 283milioni di euro di cui 184 in autofinanziamento mentre sono stati spesi interamente i finanziamenti europei. Ma possiamo e dobbiamo ancora crescere per cui intendiamo puntare molto sul low cost e su forme di collaborazione in grado di portare su Napoli nuovi passeggeri e, perché no, i crocieristi che potrebbero imbarcarsi a Napoli». Leonardo Massa ha raccolto l'invito e, pur evidenziando le difficoltà sotto il profilo organizzativo, si è detto pronto a mettersi intorno ad un tavolo e, insieme all'aeroporto, trovare una soluzione possibile. 
 
Incentivi per mantenere il turista 
Giancarlo Carriero evidenziando l'abissale differenza di presenze turistiche con il Nord e il centro Italia (20 milioni i turisti a Firenze, 40 milioni nel Veneto a fronte dei soli 8milioni della Campania) auspica l'integrazione con le altre modalità di trasporto migliorando la viabilità di accesso in città. Anche Karrer, dal canto suo, si è mostrato sensibile e sta studiando l'idea di ripristinare un collegamento tra il porto e l'aeroporto, mentre Maddaloni si è detto disponibile a studiare una forma di incentivo ai tour operators che porteranno i crocieristi a trascorrere una o due notti in città prima o dopo la partenza.