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21 novembre 2024, Aggiornato alle 16,10
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Clia: "Sbagliato associare le crociere al rischio epidemia"

Per l'associazione è sacrosanto fermarle ma sarebbe una grave superficialità ritenerle un veicolo di contagio. Negli Stati Uniti in fumo 92 milioni di dollari e 300 posti di lavoro al giorno


È giusto fermare le navi da crociera con una pandemia in corso, ma sia chiaro che queste unità non sono veicolo di contagio e sarebbe un grave errore - soprattutto quando si ripartirà - associare la loro presenza al rischio di un'epidemia. Lo sottolinea l'associazione mondiale delle compagnie crocieristiche, Clia. 

Le cruiser non sono un veicolo privilegiato di diffusione, anzi, sotto alcuni aspetti sono molto meno pericolose di qualsiasi altro posto a terra, vista la rigida profilassi sanitaria e le procedure di sicurezza necessarie per imbarcarsi e viaggiare per mare. «Mentre è facile - spiega Clia - concentrarsi sulla crociera a causa della sua alta visibilità, il fatto è che la crociera non è né la fonte, né la causa, né la diffusione di un'epidemmia. Ciò che è particolare del settore delle crociere sono proprio i rigorosi requisiti da rispettare, i quali non si applicano in altri luoghi simili a terra, dove la diffusione di malattie trasmissibili è altrettanto diffusa. Sarebbe un falso presupposto collegare una frequenza e una visibilità maggiore delle navi da crociera a una maggiore frequenza di infezione».

Clia ha calcolato che con il fermo delle navi da crociera, l'industria che la sorregge brucia ogni giorno 92 milioni di dollari, 300 posti di lavoro diretti e 320 nell'indotto. E questo solo negli Stati Uniti, uno dei principali mercati del settore, e che attualmente sta affrontando quella che dovrebbe essere la settimana del picco di contagi da Coronavirus. Supponendo una fine del lockdown statunitense e una ripartenza delle cruiser verso la fine di maggio, Clia ha calcolato danni complessivi per 51 miliardi, con una perdita di 173 mila posti di lavoro diretti, che raddoppiano includendo l'indotto.

Il cluster crocieristico è fatto di trasporti, produzione di cibo, formazione del personale, dagli animatori al comandante della nave. Ci sono le prenotazioni alle agenzie di viaggio e una miriade di piccole e grandi imprese che approvvigionano le grandi navi da crociera, ispezionano le macchine e rilasciano i certificati. Più il tempo passa e più l'estate si avvicina, aumentando il danno economico di un fermo della flotta di navi dedicate esclusivamente al turismo. Negli Stati Uniti, attualmente, il fermo non riguarda solo le navi da crociera ma quasi tutte le unità che trasportano passeggeri