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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Civitavecchia scarica il bitume in ship-to-truck

Con l'arrivo della "Iver Ambassador", è il primo porto italiano a rifornire le autobotti di idrocarburi direttamente dalla nave. Il servizio prevede, per ora, una nave al mese


Il porto di Civitavecchia è il primo scalo italiano ad avviare lo scarico del bitume direttamente sui camion, senza passare da depositi dedicati. La So.De.Co., impresa art. 16 della Cooperativa Impresa Lavoratori Portuali, ha visto l'arrivo della prima nave alla banchina 24. La Iver Ambassador, proveniente dalla Turchia, che domani avvierà le operazioni per scaricare circa 1,500 tonnellate di bitume fuso 50/70, in modalità ship to truck, attraverso una tubazione collegata direttamente dalla nave al portale movibile MFR (pensilina di carico autobotti) posizionato in banchina. Il nuovo traffico prevede, in questa prima fase, l'arrivo di una nave al mese, in previsione poi di un raddoppio.

Il lavoro amministrativo dell'Autorità di sistema portuale per consentire al porto di acquisire questo nuovo traffico, che a regime dovrebbe attestarsi tra le 70 mila e le 90 mila tonnellate l'anno, è iniziato diversi mesi fa, istituendo in una prima fase un gruppo di lavoro coordinato dal dirigente Lelio Matteuzzi e formato da Agenzia delle dogane, Capitaneria di porto, S.Pre.S.A.L. della Asl (Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro) e dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco per valutare la fattibilità dello scarico del bitume nel porto di Civitavecchia, senza avvalersi di depositi e di una apposita pipeline. Sulla base delle consultazioni, in cui è stato coinvolto anche il ministero delle Infrastrutture, l'autorità portuale ha autorizzato le operazioni in modalità ship to truck, per la prima volta in deroga alla norma che risale addirittura al 1934.
 
Per il presidente dell'autorità di sistema portuale del Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino, che stamattina si è recato in banchina per un sopralluogo prima dell'inizio delle operazioni, «è l'inizio di una attività unica nel suo genere in tutta Italia. La differenziazione dei traffici si sta concretizzando, con tipologie merceologiche e modalità operative nuove e inedite nel panorama nazionale. Il bitume peraltro ha il pregio, in questo momento di grandi investimenti infrastrutturali, di essere una delle materie prime necessarie alla realizzazione delle opere. Il porto di Civitavecchia, dunque, si conferma al servizio non solo della città e del territorio ma del sistema paese, al servizio di quel lavoro che l'Italia deve portare a termine per la ripresa e per realizzare quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza».