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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Civitavecchia pensa a nuovi servizi ro-ro con la Finlandia

Un gruppo di operatori del Paese nordeuropeo ha visita il porto della Capitale. Musolino: "Vogliamo diversificare le attività portuali"

il gruppo degli operatori finlandesi con il responsabile del gruppo Grimaldi a Civitavecchia, Arturo Ferraiuolo; il presidente dell'Adsp, Pino Musolino, e il responsabile della Comunicazione e della Promozione Massimiliano Grasso

Visita nel porto di Civitavecchia di una delegazione dell'associazione degli operatori portuali della Finlandia (Satamaoperaattorit-Finnish Port Operators Association), che ha incontrato il presdiente dell'Autorità di sistema portuale, Pino Musolino. La delegazione era composta dal CEO della Steveco Oy, Ari-Pekka Saari, dal production manager di Finnsteve companies, Teppo Heikkilä, dal managing director dell'associazione, Juha Mutru, e dal direttore, Kimmo Lehtinen.

A riceverli, il presidente Musolino che, durante una gita nel porto della Capitale, ha spiegato loro il ruolo e le funzioni dell'Autorità di sistema portuale, illustrando i progetti di sviluppo del porto. L'incontro ha avuto come principale obiettivo quello di valutare le potenzialità del porto di Civitavecchia per quanto riguarda l'avvio di nuovi traffici commerciali prettamente nei settori ro-ro e container. Con la collaborazione dei rappresentanti delle due società terminaliste, sono state, infatti, programmate le visite al terminal container della RTC e alla darsena traghetti del gruppo Grimaldi.

Commentando il bilaterale, il presidente Musolino ha detto che «l'interesse e anche la curiosità dei rappresentanti degli operatori portuali finnici nei confronti del porto di Roma era palpabile. Oltre all'aspetto prettamente commerciale hanno voluto conoscere anche il modello organizzativo e giuridico dei nostri porti. Non posso che dirmi soddisfatto per questo incontro che sottolinea il continuo lavoro di promozione dei Porti di Roma e del Lazio che stiamo portando avanti anche con realtà che si trovano al di fuori del Mediterraneo e sempre nell'ottica di diversificare le attività portuali stimolando così i traffici merci».