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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Cinque anni e 60 milioni per salvare il transhipment

Ridurre l'accisa sul gasolio e fiscalizzare il 45% dei contributi. Eurispes presenta un piano quinquennale per far crescere il trasbordo in italia. Un tipo di traffico ignorato dalla bozza di riforma portuale ma destinato ad aumentare in tutto il Mediterraneo 


Come salvare i porti di trasbordo italiani? Una risposta solida a una questione attuale della portualità italiana la dà un'indagine che Eurispes dedica al cosiddetto traffico di trasbordo. Due interventi precisi: ridurre temporaneamente l'accisa sul gasolio a 0,021 euro per litro per i mezzi operanti esclusivamente in aree portuali dei porti di trasbordo e fiscalizzare il 45% dei contributi sociali a carico del datore di lavoro. Misure pari a circa 60 milioni di euro da distribuirsi su 5 anni. Interventi che potrebbero salvare i porti di Cagliari, Gioia Tauro e Taranto.
Il trasbordo nel Mediterraneo. «Tra il 2004 e il 2008 - si legge nello studio Eurispes - si è registrato un significativo incremento del traffico di trasbordo merci nei porti di puro transhipment (o hub), che è cresciuto del 46,5% (da 9,7 a 14,3 milioni di teu) e del 10% su base media annua. Tra il 2004 e il 2007 l'attività di trasbordo di contenitori nel porto di Port Said in Egitto ha registrato il più alto tasso di crescita del volume di traffico (da 865.000 a 2,7 milioni di teu: +219%), seguito dal porto di Malta (da 1,4 a 1,9 milioni di teu: +30,1%) e dal porto di Algeciras in Spagna (da 2,9 a 3,4 milioni di teu). Di contro, nei porti di puro transhipment di Cagliari e Gioia Tauro l'incremento dei volumi di traffico è stato più modesto (rispettivamente +10,6% e +5,7%), mentre nel porto di Taranto l'attività di trasbordo merci ha registrato una flessione dell'1% (da 763.000 a 756.000 teu)». A questo si aggiungono gli effetti della crisi finanziaria sul settore, che tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 ha fatto registrare «un eccezionale calo dei traffici di import-export, oltre 1/5 dei traffici dei primi 11 paesi del Mondo per attività di commercio con l'estero».
Le previsioni future. Nei prossimi cinque anni si stima che l'incremento del traffico di trasbordo container nel Mediterraneo sarà pari a circa 5 milioni di teu, pari al 25,2% in più. Nei porti di puro transhipment la crescita è stimata in circa 1,7 milioni di teu (+12,7%), con una quota di mercato costantemente superiore al 60% (69% nel 2010, 62,5% nel 2015). In questo contesto, i porti di Cagliari, Gioia Tauro e Taranto dovrebbero registrare un aumento del 13,5% del traffico, da 4,3 a 4,9 milioni di teu, mantenendo invariata la propria quota di mercato, pari al 31,3%.
Transhipment, grande assente della riforma portuale. Plauso di Uiltrasporti alle proposte Eurispes. «In particolare - spiega il segretario Giuseppe Caronia - condividiamo un intervento che riduca per 5 anni le accise sui prodotti energetici utilizzati dai mezzi operativi portuali e che fiscalizzi una parte dei contributi sociali in cambio della rinuncia da parte delle aziende portuali ad effettuare licenziamenti collettivi». Un'attenzione in più per il transhipment, la vocazione specialistica dei nostri scali. Misure di cui, purtroppo, osserva Caronia, «non c'è traccia nel disegno di legge sulla riforma portuale licenziato dal governo».