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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Carnival rasserena gli animi

In occasione del battesimo di Costa Favolosa, Fincantieri e i vertici di Costa Crociere annunciano un nuovo ordine entro i prossimi sei mesi. Il Ceo Carnival: "La crisi? È solo un problema di domanda"


Un battesimo, quello di Costa Favolosa, che somiglia a un approdo sicuro dalla tempesta che si è abbattuta in tutta Europa e conosciuta come "crisi della cantieristica". Il giorno dell'arrivo della nuova ammiraglia di Costa Crociere a Trieste è stato anche quello di un importante annuncio per Fincantieri. La compagnia crocieristica, infatti, punta a chiudere a breve l'ordine di una nuova nave, ordine confermato dallo stesso gruppo Carnival. «Stiamo lavorando all'ordine di una nuova nave, sono ottimista» ha commentato l'ad Costa Crociere Pier Luigi Foschi.
È ancora presto per sapere il nome dell'unità e le sue caratteristiche, ma il pretesto è buono per far lanciare a Foschi un segnale «contro l'apatia». «Lo dico anche per aiutare - ha chiarito Foschi - chi sta vivendo momenti di preoccupazione. Non sarà una panacea, ma sarà comunque una boccata d'ossigeno». La reazione dell'ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, è immediata. «Spesso la stampa - ha detto dal palco della "Favolosa" - ci tratta come se fossimo quasi al capezzale del defunto, ma Fincantieri è un'azienda sana e solida».
La buona notizia è stata quindi confermata dal Ceo di Carnival, Micky Arison (nella foto), arrivato a Trieste per la presentazione della nave, secondo il quale il nuovo ordine sarà nero su bianco già nei prossimi sei mesi. Ma, secondo Arison, i nuovi ordini non possono prescindere dalle dinamiche di un settore in difficoltà: «Carnival rappresenta il 50% del mercato mondiale delle crociere. Se noi costruiamo due o tre navi all'anno, vuol dire che l'intero mercato vale cinque o sei navi all'anno».
Fino a pochi anni fa gli ordini erano il doppio. Cos'è cambiato? «Non ci sono problemi finanziari, solo di domanda – spiega Arison - il mercato è cresciuto molto negli ultimi anni, e ora sta digerendo». 
Nonostante questi segnali positivi, resta ancora da risolvere il piano industriale di Fincantieri che, dopo lo stop di un mese fa, non ha ancora trovato lo spazio necessario per essere ripresentato ma soprattutto approvato. Bono è tornato a ripetere che non ci saranno licenziamenti ma esuberi e che l'azienda non lascerà «nessuno per strada». Presto l'ad del gruppo firmerà l'Accordo di programma su Genova.