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22 aprile 2025, Aggiornato alle 10,08
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Carnival, con il caso Concordia una perdita di 100 milioni

Il colosso americano stima gli effetti sulla controllata Costa della tragedia dell'isola del Giglio e dell'incidente ad "Allegra". Le prenotazioni per le navi della compagnia genovese si sono ridotte del 50 per cento


Una perdita di 100 milioni di dollari nel 2012. Li prevede il gruppo Carnival per la controllata Costa Crociere. "Nei primi giorni dopo il naufragio della Concordia – ha affermato il vicepresidente della compagnia americana, Howard Frank –, Costa ha lamentato un calo di quasi il 90 per cento delle prenotazioni, attestate attualmente intorno ad un meno 50 per cento rispetto all'anno scorso". Per quanto riguarda invece "Allegra", la nave bloccata da un incendio al largo delle Seycelles due settimane fa, è stata ufficializzata la sua prossima sostituzione. Nonostante questo, l'amministratore delegato di Carnival, Micky Arison, ha assicurato che la compagnia genovese rimarrà nella famiglia del colosso di Miami. Si dice convinto di poter "riguadagnare la fiducia nel marchio e nella reputazione che la squadra manageriale ha costruito per la società, che ha profonde radici in Italia». Carnival ha comunque chiuso il primo trimestre 2012 con una perdita netta di 139 milioni di dollari, a fronte dell'utile di 152 registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Il caso "Concordia", fino a questo momento, ha comportato un costo di 29 milioni di dollari. Ma per un bilancio definitivo, Costa dovrà tener conto degli sviluppi del processo e dei risarcimenti già concordati (11 mila euro a persona) con i passeggeri naufragati. Inoltre, c'è  la class-action lanciata dal Codacons a Miami (per 460 milioni di dollari) e il problema dei danni ambientali, dove per il momento la società è responsabile civile.