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26 dicembre 2024, Aggiornato alle 12,57
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Politiche marittime

Carburanti green per le navi e cold ironing obbligatorio nei porti, Parlamento Ue approva

Adottato un ambizioso pacchetto legislativo frutto delle negoziazioni degli ultimi mesi. Un piano di abbattimento delle emissioni, graduale ma severo, da qui ai prossimi ventisette anni

((Freddy Fehmarn/Flickr)

a cura di Paolo Bosso

Il Parlamento europeo ha adottato mercoledì scorso una serie di nuove norme per ridurre il consumo di energia, andando a modificare il Fit for 55, il piano europeo climatico per abbattere le emissioni di gas serra del 55 per cento nel 2030, fino ad azzerarle entro il 2050. Un piano che a sua volta rientra nel programma europeo Green Deal, votato dal Parlamento a gennaio 2020.

Questo nuovo pacchetto legislativo interessa lo shipping con misure sui carburanti navali e l'inquinamento portuale, ma si occupa anche di stazioni di ricarica per le auto e di stazioni di rifornimento di idrogeno per i mezzi pesanti. È stata già concordata dai negoziatori di Parlamento e Consiglio europeo (adottata con 471 voti a favore, 147 contrari e 17 astensioni) e prevede una riduzione graduale del consumo di energia primaria e finale da parte dei Paesi membri di almeno l'11,7 per cento entro il 2030 (rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento fissato al 2020).

Per raggiugere questo ambizioso obiettivo la normativa fissa un risparmio medio annuo dell'1,5 per cento per i prossimi sette anni. Per la precisione, fino al 2025 si dovrà risparmiare l'1,3 per cento ogni anno, mentre dal 2025 il risparmio sarà dell'1,9 per cento entro la fine del 2030. Ma il pacchetto normativo riguarda anche le emissioni di gas serra.

Per quanto riguarda il carburante marittimo, la legge obbliga i mercantili oltre le 5 mila tonnellate di ridurre le emissioni di gas serra del 2 per cento a partire dal 2025, del 6 per cento dal 2030, del 14,5 per cento dal 2035, del 31 per cento dal 2040, del 62 per cento dal 2045 e infine dell'80 per cento dal 2050 (sempre rispetto al 2020).

Per quanto riguarda i porti la novità più importante è l'obbligo di cold ironing per le portacontainer e i traghetti a partire dal 2030. In pratica tra sette anni le portacontainer e i traghetti che approdano nei porti più importanti dell'Europa dovranno allacciarsi alla rete elettrica di terra quando sono in sosta. Per la precisione, i porti sottoposti a questo obbligo saranno quelli che superano i 50 scali di navi passeggeri e i 100 di navi portacontainer all'anno. È una misura notevole per ambizione, già concordata da Parlamento e Consiglio europeo a marzo scorso.

A terra, invece, il pacchetto normativo approvato dal Parlamento europeo punta più che a ridurre le emissioni ad abbattere i consumi. In questo caso i maggiori consumatori di energia sono gli edifici della pubblica amministrazione e quelli delle grandi imprese private, a cui aggiungere la miriade di data center di internet sparsi nel continente, grandi consumatori di elettricità. I deputati hanno insistito sul fatto che la riduzione riguarderà in particolare il settore pubblico, che dovrà ridurre il consumo finale di energia dell'1,9 per cento ogni anno.

Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che almeno il 3 per cento degli edifici pubblici sia ristrutturato ogni anno per trasformarli in edifici a energia quasi zero o a emissioni zero. La direttiva stabilisce anche nuovi requisiti per sistemi di teleriscaldamento efficienti. Infine, verrà creato un meccanismo di monitoraggio per garantire l'applicazione delle norme.

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Tag: ambiente