|
adsp napoli 1
19 novembre 2024, Aggiornato alle 09,55
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

forges4
Politiche marittime

Bruxelles aggiorna le leggi sulla sicurezza della navigazione

Rivisti i criteri su incidenti, inquinamento, Stato di bandiera e di approdo. Lo scopo è quello di ridurre i costi e allineare il mercato europeo a quello internazionale

(Robert Pittman/Flickr)

Per sostenere una navigazione pulita, più sicura e moderna nell'UE, il Consiglio ha adottato quattro nuovi atti legislativi del cosiddetto pacchetto sulla sicurezza marittima, vale a dire quelli che modificano le direttive sugli incidenti, l'inquinamento, la conformità dei requisiti dello Stato di bandiera e i controlli dello Stato di approdo delle navi.

Il pacchetto rivisto serve a raggiunge un equilibrio tra la necessità di garantire un'elevata qualità del trasporto marittimo e, dall'altro, la necessità di salvaguardare la competitività del settore europeo del trasporto marittimo, mantenendo al contempo costi ragionevoli per gli operatori e le amministrazioni degli Stati membri. Nel complesso questa rivisitazione dovrebbe fornire all'Unione europea strumenti moderni per supportare il trasporto marittimo pulito allineando le norme dell'Ue agli standard internazionali, migliorando al contempo l'attuazione e l'applicazione attraverso un quadro di cooperazione rafforzato tra autorità europee e nazionali.

Direttiva sulle indagini sugli incidenti
La direttiva riveduta sulle indagini sugli incidenti nel settore marittimo dovrebbe migliorare la protezione dei pescherecci, dei loro equipaggi e dell'ambiente, includendo nel campo di applicazione della direttiva anche i pescherecci di lunghezza inferiore a 15 metri, il che significa che gli incidenti che comportano vittime e perdite di imbarcazioni saranno oggetto di indagini armonizzate. Inoltre, chiarisce le definizioni e le disposizioni legali affinché gli organismi di inchiesta sugli incidenti degli Stati membri indaghino su tutti gli incidenti che devono essere indagati in modo tempestivo e armonizzato. Ancora, migliorerebbe la capacità degli organismi di indagine sugli incidenti di condurre e riferire sulle indagini sugli incidenti in modo tempestivo, competente e indipendente; aggiorna diverse definizioni e riferimenti alla legislazione Ue pertinente e ai regolamenti IMO, per garantire chiarezza e coerenza; consente agli organismi di indagine sugli incidenti di condurre indagini sugli incidenti in modo armonizzato in tutta l'Ue rendendo le norme esistenti più chiare e più coerenti con le normative internazionali. Infine, rafforza le disposizioni relative all'indipendenza degli organismi inquirenti sugli incidenti e alla riservatezza dei loro risultati e riduce gli oneri amministrativi inutili.

Direttiva sull'inquinamento provocato dalle navi
La direttiva rivista incorpora gli standard internazionali nel diritto dell'UE, assicurando che i responsabili di scarichi illegali di sostanze inquinanti siano soggetti a sanzioni dissuasive, efficaci e proporzionate per migliorare la sicurezza marittima e proteggere meglio l'ambiente marino dall'inquinamento causato dalle navi. La legge rivista pertanto: estende il campo di applicazione della direttiva vigente per includere gli scarichi illeciti di sostanze nocive in forma imballata, liquami, rifiuti e acque di scarico e residui provenienti dagli impianti di depurazione dei gas di scarico; stabilisce un quadro giuridico rafforzato per le sanzioni amministrative e la loro applicazione efficace, consentendo alle autorità nazionali di garantire un'imposizione dissuasiva e coerente di sanzioni per gli incidenti di inquinamento provocati dalle navi in ​​tutti i mari europei; separa il regime delle sanzioni amministrative dal regime delle sanzioni penali sancito nel nuovo progetto di direttiva sui reati ambientali; garantisce chiarezza e coerenza con le norme e le procedure internazionali, in particolare quelle della Convenzione internazionale per la prevenzione dell'inquinamento causato dalle navi (MARPOL), nell'interesse della protezione dell'ambiente marino.

Direttiva sulla conformità ai requisiti dello Stato di bandiera
La direttiva regola l'applicazione delle norme applicabili allo Stato di bandiera a livello UE. La responsabilità di monitorare la conformità delle navi alle convenzioni dell'Organizzazione marittima internazionale (IMO) spetta allo Stato in cui la nave è registrata e di cui la nave detiene la nazionalità: lo Stato di bandiera. La direttiva rivista pertanto: aggiorna la normativa vigente e la allinea alle norme internazionali , principalmente per quanto riguarda il codice di attuazione degli strumenti IMO (codice III); garantisce ispezioni adeguate delle navi battenti bandiera e il monitoraggio della supervisione delle organizzazioni riconosciute che lavorano per conto dello Stato di bandiera; garantisce una maggiore adozione di soluzioni digitali; garantisce un approccio armonizzato nella comprensione, nella rendicontazione e nella misurazione delle prestazioni delle flotte e dei compiti degli Stati di bandiera.

Direttiva sul controllo dello Stato di approdo
Il controllo dello stato di approdo (PSC) è un sistema di ispezione delle navi straniere nei porti di stati diversi dallo stato di bandiera da parte degli ufficiali del PSC, per verificare che la competenza del capitano, degli ufficiali e dell'equipaggio a bordo, le condizioni di una nave e il suo equipaggiamento siano conformi ai requisiti delle convenzioni internazionali e, nell'UE, alla normativa UE applicabile. In quanto tale, il PSC è importante per garantire la sicurezza marittima e per proteggere l'ambiente marino. La direttiva rivista: aggiorna la legislazione dell'UE e la allinea alle norme e alle procedure internazionali come stabilito nel memorandum d'intesa di Parigi (MoU) e nelle convenzioni IMO; protegge i pescherecci , i loro equipaggi e l'ambiente, anche introducendo un regime di ispezioni volontarie per i pescherecci di maggiori dimensioni (oltre 24 metri di lunghezza); garantisce un approccio efficiente e armonizzato allo svolgimento delle ispezioni PSC.

Prossimi passi
Dopo la firma da parte dei presidenti del Consiglio e del Parlamento europeo, tutti e quattro gli atti legislativi saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'UE nelle prossime settimane ed entreranno in vigore venti giorni dopo tale pubblicazione. Gli Stati membri avranno 30 mesi di tempo dall'entrata in vigore delle direttive riviste per recepirne le disposizioni nella legislazione nazionale.

Le quattro proposte legislative fanno parte del "pacchetto" sulla sicurezza marittima insieme a quello sull'Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA). Sono state presentate dalla Commissione il 1° giugno 2023 con l'obiettivo di modernizzare le norme dell'UE sulla sicurezza marittima e ridurre l'inquinamento delle acque causato dalle navi. Con il 75% del commercio estero dell'UE che avviene via mare, il trasporto marittimo non è solo l'arteria di un'economia globalizzata, ma anche un'ancora di salvezza per le isole dell'UE e le regioni marittime periferiche e remote. Sebbene la sicurezza marittima nelle acque dell'UE sia attualmente molto elevata, con pochi decessi e nessuna recente fuoriuscita di petrolio di grandi dimensioni, ogni anno vengono ancora segnalati più di 2.000 incidenti e inconvenienti marittimi. Accordi provvisori tra i colegislatori sulle quattro proposte legislative sono stati raggiunti a febbraio di quest'anno.

-
credito immagine in alto

Tag: bruxelles