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30 dicembre 2024, Aggiornato alle 14,49
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Logistica

Brennero, i divieti austriaci "poco giustificati" per l'Unione europea

Per la Commissione Ue quattro delle diverse misure in vigore in Austria per limitare la circolazione dei mezzi pesanti sulle autostrade A12 e A13 stanno danneggiando la libera circolazione delle merci


La Commissione europea dà ragione all'Italia sul danno subito per la limitazione dei mezzi pesanti da parte dell'Austria nell'area del Brennero. In una parere motivato richiesto dall'Italia, la Commissione Ue risponde che «alcune misure in vigore in Austria limitano il trasporto di merci sulle autostrade A12 e A13 e, di conseguenza, la libera circolazione delle merci».

«Prendendo atto di alcune spiegazioni avanzate dall'Austria in relazione a considerazioni ambientali», scrive l'Ue, si prende atto comunque che «le misure austriache manchino di coerenza e non possano essere giustificate nella loro interezza». L'Austria limita da anni la circolazione dei mezzi pesanti nel tratto del Brennero, punto di accesso dell'Italia verso i Paesi alpini e zona chiave per l'interscambio merci sul resto dell'Europa, adducendo ragioni ambientali e logistiche finalizzate a decongestionare l'area, ma di fatto colpendo maggiormente i camion provenienti dall'Italia.

La Commissione Europea ha riconosciuto le ragioni dell'Italia sulla violazione dell'articolo 259 del Trattato di Funzionamento dell'Unione Europea da parte dell'Austria per quattro tipologie di divieti del Tirolo lungo l'asse del Brennero: 

1. divieto notturno;
2. divieto settoriale di circolazione per alcune merci;
3.  divieto invernale di circolazione nelle giornate di sabato; 
4. sistema "contagocce", che limita la circolazione dei mezzi pesanti e del traffico merci a Kufstein, in direzione dell'Italia.

La decisione è stata accolta con «grande soddisfazione» dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, guidato da Matteo Salvini. L'Italia procederà ora a formalizzare il ricorso in Corte di Giustizia come previsto dall'art. 259 del Trattato dell'Unione europea (TFUE) «per ristabilire un quadro giuridico favorevole alle imprese e tutelare il principio di libertà all'interno dell'Unione Europea», scrive il dicastero dei Trasporti in una nota. 

«La notizia rappresenta una vittoria significativa per il nostro Paese e per le imprese che quotidianamente muovono l'economia nazionale, portando il made in Italy verso il Nord Europa», commenta Riccardo Morelli, presidente dell'associazione dell'autotrasporto Anita. «Le giustificazioni espresse dall'Austria rispetto alla sicurezza della circolazione e alla tutela ambientale non sono valide», sottolinea il past president di Anita, Thomas Baumgartner.

«Finalmente si apre l'opportunità di poter ricorrere alla Corte di Giustizia», commenta il presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, «per ottenere la rimozione dei divieti al transito stradale del Brennero, che tanti danni hanno prodotto al sistema economico dell'Italia e ai nostri operatori del trasporto e della logistica». Confetra spiega che la Commissione europea «per quasi un decennio ha sistematicamente glissato sulle continue sollecitazioni dell'Italia, invitando laconicamente Italia e Austria a negoziare misure condivise».

L'articolo 259 del TFUE stabilisce che «ciascuno degli Stati membri può adire la Corte di giustizia dell'Unione europea quando reputi che un altro Stato membro ha mancato a uno degli obblighi a lui incombenti in virtù dei trattati. Uno Stato membro, prima di proporre contro un altro Stato membro un ricorso fondato su una pretesa violazione degli obblighi che a quest'ultimo incombono in virtù dei trattati, deve rivolgersi alla Commissione. La Commissione emette un parere motivato dopo che gli Stati interessati siano posti in condizione di presentare in contraddittorio le loro osservazioni scritte e orali. Qualora la Commissione non abbia formulato il parere nel termine di tre mesi dalla domanda, la mancanza del parere non osta alla facoltà di ricorso alla Corte».