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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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"Black List, un macigno per le imprese"

Dalla Confetra un secco no alle nuove disposizioni dell'Agenzia delle Entrate sui paesi che non consentono scambi informativi tributari. Per l'associazione la razionalizzazione dei database è già sufficiente


Dal 2 novembre dovranno essere trasmesse mensilmente all'Agenzia delle Entrate gli scambi con gli operatori economici residenti nei cosiddetti "paesi Black List", cioè gli Stati che non consentono scambi informativi tributari. Confetra, la Confederazione Generale Italiana dei Trasporti (nella foto il presidente Fausto Forti), non ci sta e attraverso un duro comunicato giudica le nuove comunicazioni Iva come disposizioni «piombano come un macigno sul settore del trasporto e spedizione internazionale delle merci».
Nelle liste incriminate figurano i principali porti e aeroporti commerciali del mondo: Singapore, Hong Kong,Manila, Dubai, Taiwan e Malesia.
Secondo l'associazione, le imprese di trasporto e spedizione internazionale saranno costrette a trasmettere migliaia e migliaia di dati per le operazioni effettuate con le compagnie marittime, le compagnie aeree e i vari corrispondenti residenti nei luoghi con i quali c'è il più alto scambio commerciale mondiale. «Un adempimento privo di ratio - spiega  Confetra - dal momento che tutti i dati richiesti possono essere reperiti dall'amministrazione finanziaria nelle dichiarazioni doganali di importazione e di esportazione, che vengono redatte in via telematica per ciascun container e ciascuna partita di merce aerea scambiati con paesi al di fuori dell'Europa».
Una spesa eccessiva per le imprese, «migliaia di euro per l'acquisto iniziale dei programmi informatici e per la loro manutenzione annuale; ogni mese l'adempimento richiederà dalle due alle tre giornate lavorative di un addetto amministrativo. Per le imprese di dimensione minore, che generalmente eseguono all'esterno gli adempimenti fiscali, le Black List faranno lievitare notevolmente i compensi da riconoscere ai professionisti».
L'alternativa a una soluzione così drastica? «Le amministrazioni – propone Confetra - avrebbero il dovere di coordinarsi e razionalizzare l'utilizzo dei data base già a loro disposizione È irragionevole che il governo da una parte si faccia promotore di numerosi tavoli di confronto con le associazioni di categoria, per cercare di ridurre gli oneri a carico delle imprese, e dall'altra emani disposizioni che vanno nella direzione opposta».
«La lotta all'evasione e il contrasto alle frodi fiscali sono obiettivi assolutamente condivisi – conclude - ma non devono tradursi in adempimenti eccessivamente complessi e ridondanti a carico dei contribuenti».