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17 aprile 2025, Aggiornato alle 14,13
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Politiche marittime

Big Mouth, il pirata che va in pensione

È Mohamed Abdi Hassan, un ex corsaro che, annunciando in pubblico le sue "dimissioni", esorta i colleghi a fare lo stesso. Forse in cambio della clemenza del governo somalo


di Renato Imbruglia 
 
Mohamed Abdi Hassan è un somalo di circa 50 anni che come mestiere faceva il comandate di pirati. Pochi giorni fa, durante una cerimonia ad Adado, nella Somalia centrale, ha annunciato pubblicamente di ritirarsi dagli "affari" per godersi la sua pensione. Hassan, conosciuto anche come Big Mouth o Afweyne, ha deciso di lasciare il mondo della pirateria dopo anni di attività e di azioni dannose verso le navi che transitavano nelle acque del Corno d'Africa.
Big Mouth è stato definito in un rapporto delle Nazioni Unite come una delle figure più influenti e famose tra tutti i leader dei pirati. Nel suo breve intervento, Hassan, dichiara di uscire di scena, perché "la pirateria ha portato cattive conseguenze" e certo che "il nuovo governo farà una battaglia contro il fenomeno", suggerendo anche agli altri pirati di "deporre le armi e smantellare i gruppi per abbandonare la pirateria". 
Ci sono però dei particolari che gettano un'ombra sulla già strana vicenda di un criminale che pubblicamente si espone e si ritira: in accordo alle parole pronunciate, Hassan starebbe "trattando con il governo una negoziazione" per poter probabilmente chiudere i suoi conti con la giustizia in maniera lieve.
Nella sua "carriera", Hassan è stato certamente coinvolto nel rapimento della MN Faina, di bandiera ucraina, rapita nel 2009 per 134 giorni e liberata dietro un riscatto di almeno tre milioni di dollari. Nel 2008 era a capo della banda che rapì la petroliera Sirius Star, liberata con un pagamento di due milioni di dollari. Infine, voce smentita dai diretti interessati, si parla di una copertura che Big Mouth ha goduto da parte del presidente della Somalia Sherif Sheik Ahmed. Secondo una ricostruzione del New York Times, che cita un rapporto delle Nazioni Unite, il presidente somalo, in carica dal 2009 al 2012, avrebbe fatto avere ad Hassan un passaporto diplomatico, che prevede delle garanzie giuridiche e una sorta di "immunità", e che Hassan ha mostrato durante un viaggio in Malesia nel 2011.
Come riportano alcune autorità somale, il presunto gesto sarebbe stato un incentivo verso il pirata per smantellare la rete, mostrando accondiscendenza in cambio della cessazione di attacchi e sequestri verso le navi. Il presidente Ahmed ha però parlato di una campagna infondata, e di accuse di parte per destabilizzare la Somalia.