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18 aprile 2025, Aggiornato alle 12,17
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Autotrasporto, rincari per 2,6 miliardi

Tra il 2009 e il 2011, gasolio, pedaggi e assicurazioni peseranno sempre di più sugli autotrasportatori. TrasportoUnito: "Incentivi insufficienti e scarso potere contrattuale"


2,26 miliardi di euro. A tanto ammontano i rincari per gli autotrasportatori tra il 2009 e il 2011. La cifra viene da Trasportounito, l'Associazione di rappresentanza delle imprese di autotrasporto, che ha calcolato i costi sulla base del rincaro del gasolio, delle assicurazioni e dei pedaggi autostradali.
Il gasolio da autotrazione, nonostante il prezzo del barile si trovi al di sotto della soglia dei 90 dollari, e nonostante un calo dei consumi stimato al 2,5%, tra il 2009 ed il 2010 ha registrato un incremento del 10,29% che si traduce, per il solo trasporto di merci in conto terzi, in una maggiore bolletta di 1,3 miliardi di euro.
Le compagnie di assicurazione, nonostante il calo dell'incidentalità, dal 2001 al 2009, del 18,1%, hanno deciso di disdire le polizze, soprattutto nel mezzogiorno, raddoppiando o triplicando il costo dei premi rispetto agli anni precedenti e determinando così un aumento di 650 milioni di euro.
L'adeguamento dei pedaggi autostradali, dal 1° gennaio 2011, determinerà nel corso dell'anno un rincaro di 80 milioni di euro circa. Mentre gli aumenti del costo del lavoro, derivanti dal recente rinnovo del contratto collettivo costano, per l'anno 2011, circa 130 milioni di euro.
«In teoria – evidenzia Maurizio Longo, Segretario Generale di Trasportounito – tali costi dovrebbero essere sistematicamente ribaltati al costo delle merci. In realtà i committenti continuano a chiedere ribassi delle tariffe approfittando della debolezza contrattuale e del forte indebitamento delle imprese di autotrasporto». «Per contro – precisa Longo – non esistono concreti strumenti normativi di tutela per la trasparenza e la correttezza del mercato. Negli ultimi due anni il governo ha varato per il settore leggi inutili e inapplicabili se non addirittura controproducenti, mentre le risorse economiche stanziate, il cui valore per mediamente è più o meno di 1.200 euro/anno, costituiscono delle mere elargizioni inutili per una seria riorganizzazione strutturale dell'autotrasporto italiano».