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Logistica

Autotrasporto, i costi di esercizio a gennaio 2022

L'ultimo aggiornamento pubblicato dal ministero delle Infrastrutture. Quattro classi a cui associare un valore minimo e uno massimo

(Matthew Paul Argall/Flickr)

Il ministero delle Infrastrutture, così come anticipato dalla viceministra Teresa Bellanova nel corso dell'incontro con le associazioni di categoria del 17 febbraio, in ottemperanza al decreto direttoriale n. 206 del 27 novembre 2020, ha pubblicato la tabella dei costi unitari per chilometro aggiornati a gennaio scorso.

Come informa Fai-Conftrasporto, la valutazione degli incrementi dei costi di acquisto dei mezzi, dei pneumatici e dei pezzi di ricambio, nonché delle spese per bollo, assicurazioni, ammortamento, pedaggi e costi dei dipendenti è stata compiuta sulla base del tasso di inflazione registrato dall'ISTAT da novembre 2020 ad oggi. 

La valutazione dell'incremento delle spese per l'energia è stata compiuta sulla base dell'aumento del costo del gasolio, sempre dal novembre 2020 a gennaio 2022, come risultante dai dati riportati nella pagina del ministero della Transizione ecologica.

Le quattro classi a cui si riferisce la tabella sono le seguenti: 
A – fino a 3,5 tonnellate; 
B – oltre 3,5 ton e fino a 12 tonnellate; 
C – oltre 12 ton e fino a 26 tonnellate; 
D – oltre 26 tonnellate.

Per ciascuna delle predette classi, in corrispondenza delle singole voci di costo, è previsto un valore minimo ed uno massimo. Le voci di costo, a loro volta, sono state raggruppate in tre sezioni: 
Veicolo – rimorchi e semirimorchi inclusi (acquisto; manutenzione; revisioni; pneumatici; bollo; assicurazioni; ammortamento); 
Altri costi (stipendio, trasferte, straordinari, energia); 
Pedaggio

Il costo chilometrico unitario è determinato come somma delle predette sezioni, da determinare sull'ipotesi di una percorrenza media di 100 mila chilometri l'anno. 

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