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16 settembre 2024, Aggiornato alle 17,58
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Politiche marittime

Autoproduzione, Filt-Cgil: "Le norme attuali tutelano i lavoratori"

Dopo le recenti sentenze del Consiglio di Stato, il sindacato ribadisce la buona sostanza della disciplina in vigore, cioè l'articolo 16 della 84/94

(Edna Winti/Flickr)

«Lo strumento dell'autoproduzione risulta già disciplinato dalle norme tutt'ora vigenti». Lo afferma in una nota la Filt-Cgil a seguito delle due sentenze del Consiglio di Stato sul tema dell'autoproduzione delle operazioni portuali di rizzaggio e derizzaggio, sottolineando che «le norme in vigore tutelano i lavoratori portuali e marittimi dal punto di vista della sicurezza e del dumping sociale e salariale evitando al contempo di diffondere forme di concorrenza sleale tra le imprese».

Le sentenze in oggetto sono le numeri 1393 e 2775 del 2024. Queste sentenze confermano la fondatezza giuridica dell'articolo 16 della legge 84/94, che disciplina le operazioni portuali. In breve, il Consiglio di Stato sancisce come legittima la necessità che le richieste di autoproduzione debbano essere autorizzate dall'Autorità di sistema portuale o dall'autorità marittima.

«A tale proposito - prosegue la Federazione dei Trasporti della Cgil - ci risulta alquanto strumentale la lettura che ne ha dato l'impresa di navigazione interessata, così come appaiano piuttosto remissive alcune prime reazioni formulate da parte di qualche presidente di Autorità di sistema portuale. Tutti gli enti interessati - chiede infine la Filt Cgil - applichino con autorevolezza, rigore e competenza gli ampi poteri che possiedono in materia in virtù della legge. Da parte nostra contrasteremo fortemente tutti i tentativi di liberalizzazione selvaggia del lavoro portuale e marittimo e vigileremo sul rispetto delle norme».

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