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22 novembre 2024, Aggiornato alle 15,09
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Infrastrutture

Attacco informatico all'IMO, ripristinati i servizi

Il legislatore marittimo dell'ONU non ha chiarito la natura dell'attacco


Da mercoledì, per diverse ore, alcuni servizi pubblici web dell'International Maritime Organization (IMO) sono stati fuori uso a causa di un attacco informatico. Non dovrebbe essersi trattato di un ransomware, com'è accaduto lunedì all'armatore francese Cma Cgm, che ha ancora i sistemi informatici bloccati. Il legislatore marittimo dell'ONU non ha chiarito la natura dell'attacco, limitandosi a parlare di un «sofisticato attacco informatico contro i sistemi IT dell'organizzazione, che ha superato le solide misure di sicurezza».

Da ieri i servizi bloccati sono stati ripristinati nei database GISIS, IMODOCS e Virtual Publications. Solo stamattina, per qualche ora, sono stati resi inaccessibili ma per consentirne il backup. Il passo successivo sarà ripristinarli su altre piattaforme.

L'IMO precisa che i sistemi di posta elettronica, comprese le piattaforme esterne, funzionano normalmente. Stesso discorso per le piattaforme di conference call, che hanno continuato a funzionare anche durante l'ultimo Wednesday's Facilitation Committee che si conclude oggi.

Attualmente il segretario dell'IMO, Kitack Lim, sta lavorando con l'UN International Comuting Centre e altri esperti di sicurezza informatica per far tornare le cose alla normalità, cercando di identificare la fonte dell'attacco e ha detto che in futuro verranno ulteriormente rafforzati i sistemi di difesa informatici.

I server IMO si trovano nel Regno Unito, con backup a Ginevra. Subito dopo l'attacco, precisa l'organizzazione, la segreteria ha disattivato tutti i sistemi chiave per prevenire ulteriori danni.

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