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22 aprile 2025, Aggiornato alle 14,49
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Infrastrutture

Assoporti, le tre riforme urgenti per gli scali italiani

Nell'incontro fissato il 12 aprile con il vice ministro ai Trasporti Ciaccia, i presidenti delle Ap metteranno sul tappeto le questioni dei dragaggi, delle procedure burocratiche e delle tariffe dei servizi tecnico-nautici


Dragaggi, procedure burocratiche, determinazione delle tariffe dei servizi tecnico-nautici. Saranno probabilmente questi gli argomenti al centro dell'incontro tra il vice ministro dei Trasporti, Mario Ciaccia, e i presidenti delle Autorità portuali, fissato per il 12 aprile a Roma. E' in via di definizione un documento che metterà all'ordine del giorno i temi più "caldi" relativi alle problematiche degli scali marittimi italiani.  Per quanto riguarda le attività di dragaggi, gli operatori del settore evidenziano che le difficoltà per portare avanti i lavori sono ancora notevoli. Come ha evidenziato il caso del porto di Livorno, che la settimana scorsa ha dovuto rinunciare all'attracco di una grande nave Msc perché, considerato il pescaggio, avrebbe rischiato di incagliarsi. E se in merito alle procedure burocratiche per le concessioni e i lavori in porto, le criticità sono legate agli insostenibili tempi di attesa (per approvare un piano regolatore sono necessari dai tre ai quattro anni), sul fronte delle tariffe l'attenzione è rivolta soprattutto ai rimorchi, che in Italia offrono i servizi più cari d'Europa.
Quasi certamente, le Autorità portuali proporranno al vice ministro di intervenire in questi tre ambiti con riforme mirate, le quali darebbero una boccata d'ossigeno a un settore che sta vivendo una fase molto travagliata anche per la corsa al rinnovo della leadership di Assoporti. Riuniti ieri a Roma sotto la presidenza di Francesco Nerli i numeri uno degli enti portuali hanno concordato una road map che porti a una candidatura condivisa di qui a fine aprile, ma l'unità è ancora un miraggio. Lo dimostra il fatto che,  come riferisce il Secolo  XIX,  a nome di un gruppo di porti che più volte hanno minacciato di uscire dall'associazione, il presidente dello scalo di Ancona, Luciano Canepa, ha chiesto le dimissioni immediate di Nerli. Richiesta respinta ma indicativa della spaccatura sul giudizio riguardante l'operato del presidente uscente. Che comunque lascerà entro giugno di quest'anno.
Nomi per la successione? Se ne fanno tanti. Uno tra tutti, Francesco Palmiro Mariani che "governa" sul porto di Bari. Una candidatura che, però, sa tanto di continuità con quella attuale. Proprio quello che non vogliono in tanti, soprattutto il nutrito gruppo di dissidenti alla "linea Nerli".