di Tobia Costagliola - DL News
Con un lessico molto soggettivo, evidenzio di seguito il significato di alcune parole e spiego alcune prassi e procedure assicurative del mondo dello shipping.
Polizza Corpo e macchina (H&M) - Valore assicurato della nave
Che si tratti di una nave di nuova costruzione o di una nave di seconda mano, il valore assicurato è costituito da
- Prezzo d'acquisto o di costruzione
Costi del primo armamento o spese fatte per mettere la nave in condizioni di esercizio.
- Interessi e Sborsi (I&S)
- Nolo
L'importo totale costituisce il valore assicurato Corpo e Macchina (H&M) assicurato con una polizza definita di "Rischi ordinari" che vanno dalla singola avaria fino alla perdita totale. Mi è d'obbligo ripetere, nel caso che non sia già stato abbastanza chiaro, che il premio che l'assicurato corrisponde all'assicuratore è proporzionato al valore assicurato che non corrisponde, necessariamente, al valore di mercato. Gli "Interessi e Sborsi" o "Disbursements" sono una assicurazione integrativa della copertura "corpi" che è collegata solo alla condizione di "perdita totale" della nave. In linea di massima, serve per compensare i danni economici derivanti all'armatore per la perdita di un "mezzo di produzione" (la nave assicurata).
Ho sperimentato qualche caso in cui, contrariamente a quanto si possa immaginare, l'assicurazione I&S è servita ad integrare il valore nave che veniva tenuto basso, dall'armatore, per la semplice esigenza di corrispondere un premio assicurativo più basso. In assenza di vincoli ipotecari. La copertura I&S, pur se soggetta alla legge italiana, deriva dalle "Condizioni inglesi" che regolano quasi tutta la materia assicurativa navale. Nella prassi corrente, tuttavia, il valore dei "Disbursements" non può superare il 25% del valore Corpo e Macchina dianzi citato.
Un altro particolare, a scanso di equivoci che potrebbero innescare inchieste giornalistiche e giudiziarie: la somma assicurata per I &S è dovuta per intero all'armatore assicurato senza alcuna evidenza o dettaglio circostanziato del danno subito. Si tratta di una polizza che viene definita "stimata" (sempre in riferimento alla "perdita totale"). Quasi sempre l'ammontare del valore assicurato è anche imposto dai creditori ipotecari a tutela del finanziamento totale o parziale della costruzione o dell'acquisto. Spesso capita che il valore dell'ipoteca che grava sulla nave, viene ridotto, periodicamente in base allo stato di "ripagamento" del debito. Ciò consente all'armatore di avere spazio per altre eventuali ipoteche a garanzia di ulteriori finanziamenti, non solo per la stessa nave, ma anche per altra nave di sua proprietà. Tutto ciò per ribadire l'importanza, in alcuni casi, di mantenere inalterato il valore assicurato della nave indipendentemente dal suo valore di mercato.
Va anche precisato che, nel caso frequente di credito ipotecario, è usuale l'inserzione nella polizza "corpi" di una clausola di vincolo a favore del creditore ipotecario ("loss payable clause" secondo la procedura inglese). Questa clausola vincola le indennità dovute dall'assicuratore all'assicurato a favore del creditore ipotecario con tutta una serie di procedure che non sto qui ad elencare. Tuttavia per offrire al creditore ipotecario una maggiore garanzia , viene ormai adottata da tempo una ulteriore forma di assicurazione denominata "Institute Mortgaages Interest Clauses-Hull" il cui costo è sopportato dal finanziato (l'armatore).
Mentre ritengo ovvio il significato del "valore di mercato" (legato allo stato della nave, età e mercato di compravendita relativo alla stessa tipologia), devo dire ancora qualcosa sul "valore di libro". Tale termine, scoperto durante i vari "approfondimenti" delle indagini giornalistiche e non solo, hanno ancora dato adito a sospetti di brogli, mistificazioni fiscali , ecc. "Il valore di libro" riportato nella situazione patrimoniale dell'armatore è costituito dal valore iniziale della nave al netto degli ammortamenti periodici (regolati dalle vigenti leggi) e potrebbe essere meglio definito come "valore residuo". Conseguentemente, non coincide necessariamente col valore di mercato né col valore assicurato che può restare immutato per tutta la vita della nave salvo variazioni dettate da opportunità gestionali.
Polizza Rischi di Guerra
Parlo di questa polizza particolare per il semplice motivo che, durante tutti gli anni in cui si è parlato e scritto del Moby Prince, la scoperta di questa polizza, da parte di alcuni inquirenti e dei Media ha mantenuto in vita le ipotesi più assurde e fantasiose senza che nessuno andasse all'origine per approfondire di cosa si trattava. L'infantile domanda più ricorrente, rivolta, sorprendentemente ai lettori (!?) è stata: Perché assicurazione per rischi di Guerra in tempo di pace e su traffici liberi da stato bellico? "gatta ci cova! La nave fa traffici segreti con zone di guerra?" E così via: un "ambaradan" su cui valenti giornalisti hanno dato il meglio di se stessi, compiacendosi dell'interesse che suscitavano nei lettori mantenendo vivo questo mistero "inspiegabile". Eppure, come già detto, bastava andare alla fonte per chiedere lumi sul buio della loro comprensibile ignoranza. Ma dal punto di vista giornalistico è stato più conveniente tenere alta la "suspense" e …l'immaginazione…
Ed eccoci al punto.
Bisogna sapere che, anche in tempo di pace, vengono assicurati i rischi di guerra. Ma perché? Perché, innanzitutto, è insito nell'assicurazione il concetto di "prevenzione". Questo significa fornire una copertura contro l'improvviso insorgere di un conflitto, sommossa e altro che coinvolgono la nave nell'area o nel porto in cui si trova o è destinata. In caso di credito ipotecario, la polizza Rischi di Guerra è una polizza ordinaria, con un premio minimo e ragionevole, stabilito in base alla situazione generale relativa ai traffici su cui la nave è destinata. All'insorgere di un conflitto, l'assicuratore/riassicuratore ha la facoltà di stabilire un premio extra, proporzionale alla gravità del conflitto, riservandosi anche di risolvere la copertura, se necessario. Non entro nel dettaglio di questo interessante argomento che include tante situazioni che richiederebbero un lungo trattato. Quanto scritto dovrebbe essere comunque sufficiente a smontare i "solleticanti" misteri.
P&I (Protection and Indemnity)
Alcuni giornalisti sono letteralmente impazziti quando hanno scoperto che alcuni indennizzi sono pervenuti dalle Bermuda. Qualcuno si è anche recato laggiù per indagare su questo sospetto coinvolgimento di "paradisi fiscali": roba grossa! Che però è finita in una bolla di sapone. Avevamo già evidenziato che i principali P&I Clubs risiedono alle Bermuda. Se il P&I è tenuto a corrispondere un indennizzo esegue un bonifico dalla Bermuda. Cosa c'è di strano? Eh! ma questo sconvolge la fantasia di molte persone.
Accordo tra assicuratori
Come abbiamo visto, l'accordo tra gli assicuratori della nave investita (Agip Abruzzo) e la nave investitrice (Moby Prince) ha suscitato dubbi e perplessità negli stessi inquirenti, anche per la sua rapida conclusione, senza tuttavia rivelare alcuna irregolarità, frode o mistificazione, né di natura commerciale, né legale. Eppure tale accordo viene annoverato nella lunga lista dei misteri legati alla tragedia. Premetto che l'accordo tra assicurazioni, salvo casi in cui una delle parti (o entrambe le parti) non ammette e rigetta la responsabilità del proprio assicurato, è, statisticamente, la prassi più comune per quanto riguarda la polizza corpi mentre la responsabilità civile nei confronti dei terzi è regolata dai Clubs P&I. Anche questi ultimi, spesso possono trovare la convenienza di un accordo. Può anche capitare che le due parti in causa appartengano allo stesso Club. Allo stesso modo, pur se gli assicuratori italiani o i brokers sono diversi tra loro, può capitare che i riassicuratori londinesi o almeno una parte di essi siano gli stessi. Tutto questo non complica le procedure ma può anche facilitarle. Chiaro?
Antiche regole e legislazioni del mare
Non sto qui a raccontarvi le varie forme di assicurazioni e tutti i rischi assicurabili nonché il funzionamento dei P&I che, storicamente, col loro ruolo "mutualistico" (vedi Mutua assicurazione di Camogli, Procida, Sorrento ecc.) , hanno avuto una rilevante funzione , anche sociale, nella nostra marineria preunitaria, assumendo un ruolo di riferimento anche nel Regno Unito e altri paesi così come tante nostre antiche "regole e legislazioni del mare" (ndr). Naturalmente l'argomento "Assicurazioni navali" non si esaurisce qui : ci vorrebbero molti trattati e saggi, certamente non scritti da me. Anche in Italia esiste una vasta e qualificata letteratura in materia che deriva , soprattutto, da esperienze fatte sul campo da valenti ed autorevoli "professionisti" che, nella scia dei loro illustri predecessori hanno fatto e continuano a" fare scuola " sia in campo nazionale che internazionale. Quanto da me scritto "terra terra" S.E. & O. (salvo errori e omissioni) aveva solo l'intento di dare qualche banale spiegazione con la presunzione di svelare "arcani" misteri evocati a copertura di una diffusa "non conoscenza".