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22 aprile 2025, Aggiornato alle 14,49
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Infrastrutture

Area Med, scambi al 70 per cento via mare

Il dato emerge da uno studio condotto da Assoporti e Srm-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, che approfondisce anche il ruolo degli scali italiani nella competizione portuale del Mediterraneo e del Mar Nero


L'Italia in Europa occupa un posto di primo piano per ciò che concerne l'interscambio commerciale con l'Area Med, che avviene quasi esclusivamente via mare (40,6 miliardi di euro, oltre il 70 per cento). Il dato emerge da uno studio condotto da Assoporti con Srm-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) che approfondisce il ruolo degli scali italiani nella geografia della competizione portuale nel Mediterraneo e del Mar Nero. Il rapporto analizza anche la funzione e le prospettive del traffico merci e passeggeri dei porti della Penisola, nonché le imminenti sfide che l'intero cluster marittimo dovrà affrontare per cogliere le opportunità legate ai cambiamenti politico sociali che stanno coinvolgendo i Paesi dei versanti meridionale ed orientale.
Il commercio marittimo che si sviluppa in quella direzione si concentra soprattutto nei Paesi del Southern Med (oltre 20,6 miliardi di euro per il 2011, pari al 50,7%) vale a dire Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia; segue l'Area dell'East Med (Israele, Libano, Siria e Turchia) con quasi 17 miliardi di euro pari al 41,8% e, quindi, quella dell'Adriatic Med (Albania, Bosnia‐Erzegovina, Montenegro e Croazia) con circa 3 miliardi di euro (7,5%). Tra i singoli Paesi coinvolti negli scambi marittimi italiani è segnalata al primo posto la Turchia, seguita da Tunisia ed Egitto, con un flusso di merci quantificabile in circa 11,3 miliardi di euro.