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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Apostolato del Mare a sostegno dei naufraghi del "Concordia"

Team di volontari dell'Apostolato e della Stella Maris hanno assistito migliaia di persone tra passeggeri e membri d'equipaggio. Rimpatriato quasi tutto il personale straniero


Ad oltre una settimana dalla tragedia della Costa Concordia, l'Apostolato del Mare Italiano (AM), che da molti anni fornisce cappellani di bordo su molte navi della Costa Crociere, per l'assistenza ad oltre 14 mila persone di equipaggio, vive un sentimento immutato di dolore per le vittime e apprensione per i dispersi, ma anche di tanta riconoscenza per i membri dell'equipaggio che hanno compiuto il loro dovere con senso di responsabilità e dedizione. L'Apostolato del Mare -osserva una nota- ha vissuto questa tragedia in prima persona attraverso Don Raffaele Malena, il Cappellano che si trovava a bordo della Costa Concordia, e che si è prodigato per salvare vite umane e offrire parole di conforto e sostegno nei momenti drammatici della vicenda. Il 14 gennaio, giorno successivo al naufragio, un team dell'AM formato dai volontari della Stella Maris di Genova, si è recato a Savona dove hanno incontrato circa 1.500 persone, tra passeggeri e membri dell'equipaggio, offrendo conforto, sostegno psicologico e rispondendo ai loro bisogni immediati. Nei giorni successivi, dal 15 al 17 gennaio, il team dell'AM ha visitato gli ospedali e gli hotel di Grosseto, Orbetello e Siena dove, nel frattempo, erano stati ricoverati o alloggiati altri membri dell'equipaggio.
Allo stesso tempo, a Roma e a Civitavecchia un altro team dell'AM si è prodigato per un altro numeroso gruppo di membri dell'equipaggio di origine latinoamericana, bisognosi di sostegno psicologico e necessità materiali (vestiti, medicine, scarpe ecc.) avendo perso tutto ciò che avevano. Intanto i cappellani di bordo in servizio sulle altre navi in navigazione in diverse parti del mondo hanno dimostrato ancora una volta l'importanza del loro delicato e prezioso lavoro di sostegno offrendo conforto ai membri dell'equipaggio che vivono di riflesso questa tragedia poiché hanno lavorato e conosciuto molti del personale di bordo della Costa Concordia. A tutt'oggi, quasi tutti i membri dell'equipaggio sono stati rimpatriati nei loro Paesi d'origine. Anche se fra qualche giorno calerà il silenzio mediatico su questa vicenda -conclude la nota dell'Apostolato del mare- rimangono le ferite, i traumi e le conseguenze psicologiche che richiederanno tempi lunghi perché siano rimarginate. L'Apostolato del Mare, usufruendo del suo network a livello mondiale di cappellani e Centri, continuerà a offrire il suo supporto materiale e spirituale a tutti i membri dell'equipaggio e alle loro famiglie ovunque essi siano.