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18 aprile 2025, Aggiornato alle 18,44
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Aponte su Tirrenia passando per Gnv

Intervista al presidente Msc, Gianluigi Aponte. L'ingresso in Grandi Navi Veloci. Il Conateco di Napoli e i dragaggi. Le attività container. L'attacco al sistema bancario


"Sì parteciperò alla gara per la privatizzazione di Tirrenia. Presenterò la manifestazione di interesse attraverso Snav soprattutto per vedere la situazione. Poi valuterò il da farsi". Così Gianluigi Aponte dal suo quartier generale di Ginevra all'indomani dell'acquisizione del 50% di GNV attraverso la finanziaria del gruppo, Marinvest, operazione che, secondo alcuni osservatori, rafforzerebbe l'interesse dell'armatore sorrentino-ginevrino nei confronti di Tirrenia. Ma il patron di Msc non si ferma qui. Concorda perfettamente con le dichiarazioni dell'armatore Emanuele Grimaldi ("farò causa a chiunque acquisterà Tirrenia perché anche i contributi devono essere messi a gara") ed afferma "se il commissario straordinario ha una discreta conoscenza del diritto, deve di certo uscire con una gara su tutto". Parla di Conateco, il terminal containers detenuto al 50% con Cosco, riconosce che sta andando bene ma, alla domanda "E' contento della notizia dell'imminente dragaggio dei fondali?" risponde molto realisticamente.
"Quello che io so è che già oggi alcune delle mie navi più grandi sono costrette a dirigersi altrove impossibilitate ad arrivare a banchina. Se dragano, bene, le navi  continueranno ad arrivare nel porto di Napoli, ma appena non sarà più possibile, salteranno Napoli e si dirigeranno altrove. La scelta di un porto va, infatti, verso la convenienza economica"
"Ed il suo amore per Napoli?"
"Rimane nel mio cuore, ma devo comunque guardare i miei interessi!"
Poi, a chi sostiene che, a differenza di altre compagnie quali Maersk per esempio, Msc abbia ricominciato a viaggiare a piena velocità, risponde che non è vero. "C'è – spiega - una leggera ripresa dei traffici ma non tale da giustificare una velocità elevata delle navi. Ci vuole ancora tempo per ritornare alla normalità".
Sulla questione inerente la sostituzione dei traghetti da mettere sulla Napoli-Palermo dopo il ritiro di Snav Campania e Snav Sicilia ormai troppo datati risponde di non aver trovato sul mercato traghetti nuovi, ma di aver individuato una diversa soluzione. E si riferisce all'ingresso in Grandi Navi Veloci che gli consentirà di disporre delle unità necessarie (sette GNV e tre Snav) e di procedere ad una riorganizzazione delle linee. Infine, alla domanda su come veda il futuro dello shipping e dell'economia in genere, Aponte si lancia in una filippica contro le banche.
"Prima della crisi – afferma - la velocità di sviluppo era dovuta ad una grande percentuale di finanziamenti da parte degli istituti bancari. Poi, nel 2009 hanno smesso di finanziare ed hanno iniziato a speculare considerandolo molto più redditizio. Ora i finanziamenti sono venuti a mancare. Sono loro che creano progresso e crescita. E' necessario pertanto che l'Unione europea ed i governi si impegnino a far sì che le banche mettano i fondi nell'economia reale e non in quella virtuale. Per superare questa crisi nata dalla finanza – continua con foga il patron di Msc – bisogna creare delle regole per gli hedge funds. Quando le banche torneranno a fare le banche e smetteranno di speculare, allora il mondo e l'economia ripartiranno e con loro ripartirà l'occupazione".
Bianca d'Antonio