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20 dicembre 2024, Aggiornato alle 18,38
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Anversa, Rotterdam e Amsterdam sperimenteranno chiatte elettriche

A partire da agosto, cinque unità senza equipaggio decongestioneranno il traffico container fra i tre porti


A partire da quest'estate i porti di Anversa, Amsterdam e Rotterdam sperimenteranno un sistema via mare a zero emissioni per decongestionare il traffico merci in container tra gli scali. Se ne occuperà quella che è stata battezzata la "tesla dei canali", una chiatta (senza nome al momento) elettrica e senza equipaggio, anche se in una fase iniziale un equipaggio ci sarà, un po' come accade in tutti i progetti di questo tipo.

Le chiatte saranno in tutto cinque, lunge 52 metri, larghe 6,7 e con una capacità di circa 10 mila tonnellate, o di 24 container da 1 teu. È una chiatta perché deve passare sotto i ponti dell'affolato sistema fluviale anseatico. L'energia sarà erogata da batterie Eneco grandi quanto un container da 1 teu (20 piedi) con un'autonomia di 15 ore. Grazie all'assenza di un vero ponte di comando, rispetto alla versione tradizionale questa chiatta ha guadagnato quasi un decimo di spazio in più, secondo i calcoli di Port Liner, l'azienda tedesca che le produrrà. Le tre autorità portuali hanno calcolato che con queste cinque imbarcazioni in attività verranno rimossi fino a 23 mila camion l'anno. Sono state progettate in Olanda e finanziate per 7 milioni da sussidi Ue, più altri fondi provenienti dai porti di Amsterdam, Anversa e Rotterdam. Port Liner ha dichiarato di poterne produrre fino a 500 l'anno «rivoluzionando il trasporto merci fluviale, considerando che i motori elettrici e le batterie potrebbero essere adattati alle imbarcazioni più vecchie».

E questa e una prima fase, a cui ne seguirà un'altra potenziata: verranno introdotte chiatte lunghe il doppio (110 metri), capaci di trasportare più di dieci volte tanto (270 container contro 24). Le batterie dureranno più del doppio (35 ore contro 15). A pieno regime il sistema, sempre secondo i calcoli dei produttori, potrebbe sottrarre fino a 18 mila tonnellate di anidride carbonica l'anno.

Un'autostrada del mare automatizzata con un discreto impatto sull'ambiente. Secondo le ultime statistiche di Eurostat, tre quarti delle merci in Europa sono trasportate via strada, per lo più camion (che trasportano cose quasi sempre provenienti da una nave); il 18,4 per cento via treno, il 6,7 per cento via fiume.