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23 aprile 2025, Aggiornato alle 15,46
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Infrastrutture

Ancona attende l'Adriatico-Baltico

Il porto marchigiano vuole essere inserito nel corridoio europeo. L'Authority: "Abbiamo bisogno di fondi per le autostrade del mare"


Il porto di Ancona vuole essere inserito nel corridoio Adriatico-Baltico. Lo rende noto l'Autorità portuale machigiana che ha affermato nei giorni scorso che la sua richiesta presso l'Ue non ha avuto un seguito. 
Il 7 giugno il Consiglio dei ministri dei Trasporti europeo ha inserito i porti di Livorno, La Spezia e Ancona nel core network, la rete pronta di infrastrutture pronta nel 2030 che metterà in comunicazione i nodi più importanti di trasporto. Ma, secondo Ancona, c'è bisogno anche della Helsinki-Valletta che «consente – afferma l'Authority - di avere pieno accesso ai fondi comunitari per supportare la realizzazione delle opere infrastrutturali marittime e terrestri necessarie allo sviluppo del porto, valorizzandone in particolare la funzione di terminal delle autostrade del mare che collegano il nostro porto alle sponde orientali dell'Adriatico e del Mediterraneo». Inoltre, «agevola la messa a sistema degli investimenti infrastrutturali per migliorare l'accessibilità ferroviaria del porto (Nuovo raccordo ferroviario e trasformazione dello Scalo Marotti) rendendo più competitiva la posizione dello scalo rispetto allo sviluppo del trasporto intermodale, specialmente per quanto riguarda il traffico contenitori, in costante crescita (+13,4% nel 2012)».
La valenza del porto di Ancona come nodo intermodale di interesse comunitario per il trasporto merci e passeggeri e' rappresentata da lungo tempo, secondo l'Authority, dalle linee ferry dirette verso la Grecia (90% del traffico tir in transito per il porto di Ancona), Croazia e, in misura minore, Albania e Montenegro.