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10 dicembre 2024, Aggiornato alle 20,43
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Cultura

Ambiente, Marevivo recupera a Procida rete killer

Lo strumento di pesca, abbandonato da tempo, continuava la sua spietata funzione catturando creature marine e minacciando una delle più belle pareti del Mediterraneo


In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani Marevivo rinnova il suo impegno trentennale nell'attività di recupero di rifiuti antropici e strumenti da pesca abbandonati in mare, con un'operazione in uno dei fondali più suggestivi delle acque che circondano l'arcipelago flegreo. Nell'isola di Procida, a Punta Pizzaco, all'interno dell'Area Marina Protetta "Regno di Nettuno", è stata recuperata una rete da paranza con maglie grandi. Abbandonata da tempo, continuava la sua spietata funzione di strumento di morte catturando creature marine e minacciando una delle più belle pareti del Mediterraneo, che scende a picco oltre i 70 metri di profondità. Uno strapiombo nel blu ricco di gorgonie di varie specie, paramuricee, spugne multicolori e dove, attorno ai 40 metri di profondità, proliferano colonie di corallo rosso. Nella stessa zona sono stati recuperati anche una bicicletta e un verricello salpareti, anch'essi abbandonati sul fondale.

Il problema della pesca a strascico e da traino pelagico ha proporzioni allarmanti in Europa e non risparmia neppure le Aree Marine Protette. Secondo un recente report di Bloom Association, nel 2023 l'Unione Europea ha registrato quasi 6,2 milioni di ore di pesca a strascico o da traino pelagico nelle sue acque, di cui il 27% proprio all'interno delle AMP, evidenziando una vera emergenza generalizzata, come dimostrano i materiali da pesca rinvenuti nell'AMP "Regno di Nettuno".

Sabato 8 giugno, in collaborazione con Linificio e Canapificio Nazionale SB certificata B Corp, parte del Gruppo Marzotto, e sotto la supervisione della Capitaneria di Porto e del Comune di Procida, coordinati dal comandante Fabiola Ratano, si è svolta l'operazione di recupero in collaborazione con l'AMP "Regno di Nettuno", i Subacquei dei Carabinieri di Napoli, ANS Diving Ischia, lo Stabiae Diving, la società Acqua VET e la società Caplem che ha partecipato fornendo il pontone con cui sono stati  recuperati le numerose reti abbandonate, una bicicletta e un verricello salpa reti.

Nel corso dell'operazione, avvenuta alla presenza dell'AD di Linificio, Pierluigi Fusco Girard, e che ha visto il coinvolgimento di 10 subacquei della squadra di Marevivo, in collaborazione con i subacquei dell'Arma, sono stati rimossi centinaia di metri di reti fantasma, per un totale di oltre 1000 kg tra reti e altri rifiuti antropici abbandonati, anche grazie all'utilizzo di 20 palloni di sollevamento e un pontone per il recupero. 

L'attrezzatura da pesca persa o abbandonata sui fondali è un problema gravissimo. Secondo il consiglio generale della Pesca nel Mediterraneo (Fao), il 70% dei rifiuti che entrano nell'ecosistema marino affondano, mentre la plastica rappresenta il 92% dei rifiuti ritrovati sui fondali e i materiali che derivano dalla pesca costituiscono oltre il 27%.