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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Cultura

Alta tecnologia navale, Fincantieri e Università di Genova avviano dottorati

Tre aree tematiche principali: cybersecurity, riduzione del peso dello scafo e sistemi elettrici di bordo. Dal gruppo cantieristico un investimento di 250 mila euro

(cadmatic.com)

Quattro progetti di dottorato navale all'Università di Genova. Li avviano Fincantieri e l'ateneo ligure, con la firma di una convenzione tra il rettore, Paolo Comanducci, e l'ad del gruppo navalmeccanico, Giuseppe Bono, seguendo l'accordo sottoscritto tra le parti a novembre scorso per la promozione e il finanziamento dei dottorati.

Dureranno tre anni ciascuno per un investimento complessivo da parte di Fincantieri di oltre 250 mila euro. I progetti di ricerca riflettono le tendenze del panorama navale navalmeccanico mondiale, nonché gli interessi specifici della direzione Navi Militari di Fincantieri. In particolare, le aree di riferimento sono tre:

• studio dei rischi e delle tecniche di cybersecurity a bordo nave e nei siti produttivi;
• strategie e metodi per la riduzione del peso scafo in coerenza con i più recenti sviluppi delle normative per la costruzione delle navi;
• studio di strumenti e metodi di progettazione dei sistemi elettrici a bordo nave.

Si studieranno discipline specifiche dell'ingegneria navale come l'idrodinamica, il dimensionamento delle strutture dello scafo e degli impianti. Dottorati di questo tipo sviluppano la tecnologia navale, come l'utilizzo di celle a combustibile, la sperimentazione di navi alimentate da motori elettrici, la digitalizzazione capillare delle procedure di bordo e l'automazione. Al di là delle tematiche specialistiche, Fincantieri sottolinea spesso come la ricerca universitaria sia vitale per l'industria navalmeccanica, perché stimola l'applicazione di metodi sistemici per garantire alle unità che vengono costruite quelle che in fisica e in biologia si definiscono "proprietà emergenti" - forme frattaliche e adattamenti evolutivi -, in questo caso quelle richieste da un mercato navalmeccanico con prestazioni e competitività crescente.

Comanducci spiega che, nell'ambito della convenzione con Fincantieri, «gli argomenti di ricerca sono, come sempre più spesso accade, un insieme delle attività di ricerca tradizionali nell'ingegneria navale e di attività che provengono da altri ambiti, come in questo caso l'ingegneria elettrica e la cyber-security.  Ciò conferma l'importanza della strategia di messa a fattor comune di diverse competenze multidisciplinari che è in atto nell'Università di Genova attraverso la costituzione dei Centri strategici di Ateneo, con il recente consolidamento del Centro del Mare, nato lo scorso anno, e il prossimo lancio di ulteriori iniziative, anche nell'ambito della sicurezza». Per Bono questi dottorati di ricerca «costituiscono il livello di formazione più elevato nell'ordinamento degli studi universitari, fornendo a giovani già dotati di solida preparazione l'opportunità di acquisire professionalità distintive in campi specifici di forte rilevanza scientifica, tecnologica, sociale ed economica». Bono ha concluso: «Proprio in un momento estremamente difficile come quello che stiamo attraversando riteniamo di dover continuare a investire sul futuro puntando su ricerca, innovazione e competenze».

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