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14 marzo 2025, Aggiornato alle 18,16
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Armatori

A Napoli il gotha dello shipping tra banche, pirati, logistica e tagli

Si chiude la conferenza internazionale Shipping and Law . A Napoli armatori, banchieri e sottosegretari discutono di attualità


Pirateria, rapporto tra armatori e mondo bancario, infrastrutturazione di porti, logistica. Sono solo alcuni dei temi trattati nel convegno Shipping and the Law 2011, organizzato dallo Studio legale Lauro che ha richiamato a Napoli i big dello shipping internazionale. La conferenza, proprio per la ricchezza delle relazioni e lo spessore dei partecipanti, si propone ormai come un appuntamento fisso cui guarda tutto il complesso mondo che ruota intorno allo shipping. Presenti, tra i numerosi e prestigiosi partecipanti, il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Bartolomeo Giachino, il presidente di Confitarma Paolo d'Amico, il segretario generale dell'Espo (European Sea Ports Organization) Patrick Verhoeven, il direttore del Banco di Napoli Giuseppe Castagna.
Di pirateria, su cui incombe ancora la preoccupazione per gli equipaggi e le navi ancora sotto sequestro delle due società armatoriali napoletane (Fratelli D'Amato e Perseveranza) ha parlato Francesco Saverio Lauro. «Dai nuclei militari che proteggeranno le nostre navi – ha affermato Lauro – ci aspettiamo un deterrente per evitare ulteriori episodi di pirateria. La procedura però, non è ancora completa: mancano gli accordi con gli stati per consentire l'imbarco e lo sbarco dei team di militari armati e urge definire apposite regole di ingaggio. Bisogna fare presto se vogliamo evitare altri sequestri di navi ed equipaggi italiani – insiste Lauro - è importante la convenzione con la Marina in quanto i militari hanno anche funzione di polizia giudiziaria e ciò assicura la massima legalità nell'uso delle armi ed è efficace nell'assicurare i pirati alla giustizia». Lauro, già presidente dell'Autorità Portuale di Napoli, ha parlato anche del ruolo e del potenziamento delle infrastrutture: «Servono modelli nuovi visti in un'ottica europea di network, per ammodernare i porti italiani. I capitali pubblici non vanno investiti a caso o secondo una forma di "incongruo federalismo", ma in base ad oggettive necessità e potenzialità dei traffici così da attrarre anche l'intervento dei privati come ha evidenziato, nella sua relazione Paolo Costa, presidente dell'Autorità Portuale di Venezia (già sindaco della città lagunare e Ministro dei Lavori Pubblici)». 
Sulla  necessità di un più stretto rapporto tra sistema armatoriale e mondo bancario, in un momento particolarmente difficile come l'attuale, si sono soffermati il direttore generale del Banco di Napoli Giuseppe Castagna e Nicola Coccia, presidente della sezione finanza di Confitarma. Il numero uno degli armatori Paolo d'Amico ha fornito i dati dell'industria armatoriale spesso poco considerata e sulla quale incombe la scure dei tagli del governo. «Il cluster marittimo – spiega d'Amico - oggi occupa in Italia circa mezzo milione di persone e rappresenta il 2,5 % del Pil. E' un'eccellenza che va valorizzata e sostenuta perché – insiste il leader degli armatori – pur in un periodo di crisi, crea occupazione e fa formazione. Indubbiamente bisogna dare risposte ad alcune criticità perché bisogna tener conto prioritariamente dell'aspetto sociale». Il sottosegretario Bartolomeo Giachino ha messo sempre l'accento sull'importanza della logistica il cui mancato adeguamento costa allo stato 40 miliardi di euro. La portualità – ha affermato il sottosegretario ai Trasporti – è, per il nostro paese, un importante motore di sviluppo. Per questo, ci aspettiamo dal sistema logistico ovvero dalla portualità e dagli interporti, una ricaduta economica aggiuntiva di almeno mezzo punto di Pil in più rispetto agli ultimi anni». Un obiettivo che, secondo Giachino, si può raggiungere migliorando il funzionamento dei controlli doganali all'interno dei porti e collegando meglio gli scali nazionali con le reti di trasporto europee».
Di particolare interesse le sezioni sull'off shore, l'energia ed il settore crocieristico, l'unico, che pur in periodo di crisi, non ha dato segni di cedimento.
 
nella foto, da sinistra, Francesco Saverio Lauro e Paolo d'Amico