400 milioni di valore aggiunto e 7 mila posti di lavoro. È l'impatto del porto di Marina di Carrara sul suo territorio, contenuto in uno studio presentato stamattina a Carrara alla Camera di commercio della Toscana nord-Ovest.
Il lavoro, realizzato dall'Istituto Studi e Ricerche in collaborazione con le imprese locali e l'autorità portuale, ha fatto il punto sui risultati in termini di traffico dello scalo apuano e messo in evidenza l'importanza dell'integrazione con i settori trainanti del territorio (meccanica e lapideo su tutti) e con la rete ferroviaria. L'indagine segnala anche il ruolo di primo piano della cantieristica da diporto ed i suoi risultati non solo in termini di imprese e addetti ma anche di fatturati ed utili.
Dati record per il porto di Marina di Carrara
Il porto di Marina di Carrara nel 2022 ha registrato movimenti complessivi pari a 5,5 milioni di tonnellate, per una crescita del 60% rispetto al 2021 (in valori assoluti circa +2 milioni). A crescere sono stati soprattutto gli imbarchi (1,6 milioni di tonnellate) mentre gli sbarchi sono aumentati di 430 mila tonnellate. Tra le tipologie movimentate sono cresciute le rinfuse solide (+1,3 milioni di tonnellate) e le merci varie (+800 mila tonnellate). Le merci in uscita, nell'88% dei casi, hanno raggiunto porti italiani, in particolare la rotta principale è quella con la Sardegna (traffico ro-ro). Per quanto concerne l'attività portuale, la prossima adozione del Piano Regolatore Portuale, che punta alla razionalizzazione delle attività portuali e alla valorizzazione del rapporto porto-città rappresenterà un elemento fondamentale anche in considerazione del fatto che lo stesso prevede la realizzazione di un'infrastruttura importante come il travel lift. Pur in assenza di un travel lift, da qualche anno, vengono comunque realizzate operazioni di varo e alaggio di imbarcazioni. Si nota in particolare la crescita interessante delle operazioni di varo, passate, nell'ultimo quinquennio, dalle circa 3 mila tonnellate del 2017-2018 alle 4,5 mila del biennio 2021-2022 (+50%) per circa un centinaio di imbarcazioni movimentate.
Migliora l'integrazione con la rete ferroviaria
I lavori di realizzazione di un nuovo fascio di binari, che si sono conclusi nel 2021, hanno consentito di più che raddoppiare, in un solo anno, le partenze dallo scalo apuano che a fine 2022 hanno raggiunto il totale di 166 treni e 2.822 vagoni, per una media di circa 3 convogli a settimana. Il risultato è dovuto ad un investimento congiunto di Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale e Rete ferroviaria italiana per 4,5 milioni di euro. Il rafforzamento del reticolo ferroviario dentro al porto e tra il porto e la stazione ha rappresentato, e rappresenterà, uno degli elementi di accrescimento della competitività dello scalo marittimo.
Crescono imprese e addetti della cantieristica da diporto
Nel 2020, secondo Istat, insistono sulla provincia apuana circa 150 unità locali attive che danno lavoro a quasi 1.500 addetti: 91 unità (che occupano quasi 1.200 addetti) sono specializzate nella costruzione di navi, mentre 55 (300 occupati) si occupano della loro riparazione e manutenzione. Un comparto, quello del refit, che, stando alle indicazioni di Navigo – capofila del Distretto tecnologico della nautica in Toscana – risulta in forte espansione a livello internazionale favorendo la crescita di aziende artigiane proprio in prossimità dei cantieri. L'andamento della cantieristica da diporto a Massa-Carrara, sempre utilizzando i dati Istat, mette a segno una crescita del +25% rispetto al 2011 tanto in termini di unità produttive (circa +30 localizzazioni) che di addetti diretti (+650 raddoppiati) con una crescita più decisa nelle attività di allestimento, refit, riparazione e manutenzione di natanti che, in sede locale, beneficia anche della saturazione degli spazi nell'area di Viareggio e La Spezia. Il quadro presentato, pur comprendendo buona parte della filiera, non riesce però a ricomprenderla in toto. Un quadro più preciso, che necessita di uno specifico lavoro di ricostruzione, dovrebbe infatti ricomprendere alcune attività come, ad esempio, la carpenteria metallica, le lavorazioni meccaniche, gli impiantisti, il noleggio di imbarcazioni, gli studi di progettazione navale, ecc..
I dati di bilancio rivelano risultati record
Per il distretto apuo-versiliese, si osserva come il fatturato medio del 2021 delle circa 100 società di capitali si aggira intorno ai 13 milioni di euro: oltre 6 volte quello medio delle società di tutta l'area Toscana Nord-Ovest. Le imprese versiliesi registrano ricavi medi per 17 milioni, quelle apuane poco sopra i 2 milioni. I ricavi risultano in forte recupero rispetto al periodo pre-pandemico (+10%,) quasi raddoppiando a Massa-Carrara. Notevoli le performance in termini di redditività delle imprese della Versilia.
L'impatto del porto sull'economia locale
L'impatto economico dello scalo apuano nel 2021 è stimato in 363 milioni di euro, tra attivazione diretta, indiretta e indotta (pari al 9% del valore aggiunto di Massa-Carrara) e in grado di generare un'occupazione complessiva di circa 5 mila unità di lavoro (7% dell'occupazione locale), di cui 1,3 mila dirette. Tra il 2018 e il 2021, a fronte di una crescita dei traffici portuali del 39% (si è passati da 2,5 a 3,5 milioni di tonnellate movimentate), l'impatto economico del Porto di Carrara è aumentato del 25% e l'occupazione del 53%. Considerato che tra il 2021 e il 2022 i traffici portuali sono cresciuti ben oltre l'aumento dei 3 anni precedenti (l'incremento è stato del 60%), alla fine dello scorso anno il Porto di Carrara si stima sia riuscito a produrre un impatto economico complessivo tra i 400 e i 500 milioni di valore aggiunto ed un'occupazione non distante dalle 7 mila unità di lavoro.
Allo studio hanno collaborato l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Navigo, F2I Holding Portuale, MdC Terminal, Navigo, Porto di Viareggio, Cantiere Arpeca, CNA Massa-Carrara e Confartigianato Imprese Massa-Carrara.
«Il porto di Marina di Carrara rappresenta una risorsa preziosa per l'economia della Toscana e, in particolare, per la provincia apuana, grazie alla sua posizione strategica e alle infrastrutture di cui dispone», ha detto Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest. Il rapporto evidenzia quindi, se ancora ce ne fosse bisogno, l'interdipendenza tra attività portuali ed i settori economici che qui sono localizzati come la meccanica, il lapideo, la cantieristica da diporto e la logistica. È importante sottolineare che la crescita del porto di Marina di Carrara non è di per sé incompatibile con lo sviluppo del turismo, ma anzi può costituire un volano per la creazione di nuove opportunità di lavoro e per la valorizzazione delle bellezze paesaggistiche e culturali dell'area».
«I dati dell'impatto economico, dei traffici e soprattutto dell'occupazione rivelano la vitalità e l'importanza del porto di Marina di Carrara per il territorio», afferma Mario Sommariva, presidente dell'Autorità di sistema portuale della Liguria Orientale. «L'azione dell'Autorità di Sistema, di concerto con le Associazioni di rappresentanza delle categorie economiche, le organizzazioni sindacali e gli operatori portuali insieme a tutti gli Enti pubblici, a partire dal Comune di carrara, dalla Capitaneria di Porto all'Agenzia delle Dogane, Guardia di Finanza e Polizia, sta producendo buoni frutti e deve essere proseguita facendo un salto di qualità. Tale salto di qualità è rappresentato da un nuovo Piano Regolatore del Porto che superi quello ormai obsoleto del 1981. Con il nuovo Piano i numeri del porto sono destinati a migliorare notevolmente dando uno spazio migliore all'attività commerciale, all'attività cantieristica con l'installazione del travel Lift ed alla crocieristica con una banchina dedicata. Oggi le condizioni possono esserci e ci auguriamo che a breve il piano possa essere adottato in Comitato di Gestione».