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06 settembre 2024, Aggiornato alle 15,50
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570 milioni di incentivi al cold ironing italiano, Bruxelles approva

La Commissione europea ha autorizzato un regime di aiuti per abbattere i costi della "bolletta" a una nave che si allaccia alla rete elettrica durante la sosta in porto


La Commissione europea ha approvato un regime italiano da 570 milioni di euro per incentivare le navi a utilizzare l'elettricità erogata da reti elettriche terrestri quando sono ormeggiate nei porti marittimi. È il cosiddetto "cold ironing" o onshore power supply. Tenendo conto che il sistema permette alle navi in sosta nei porti di non emettere gas serra visto che l'allaccio alla corrente elettrica di terra permette di spegnere i motori ausiliari a gasolio, la misura contribuisce a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e l'inquinamento atmosferico e acustico, conformemente agli obiettivi del Green Deal europeo. Tenendo conto che tecnicamente non è un sistema complesso o costoso, la criticità del cold ironing risiede nei costi: le navi hanno bisogno di parecchia energia per funzionare e una "bolletta" elettrica a carico del solo armatore è insostenibile. Il regime, infatti, punta proprio ad abbattere questi costi, vediamo come.

L'Italia ha notificato alla Commissione l'intenzione di adottare un regime da 570 milioni per incentivare gli operatori navali a collegarsi alle infrastrutture elettriche terrestri quando le navi sono ormeggiate nei porti marittimi per alimentare i servizi, i sistemi e le attrezzature a bordo. Il regime sarà in vigore fino al 31 dicembre 2033. Nel quadro del regime, l'aiuto assume la forma di una riduzione fino al 100 per cento dei cosiddetti "oneri generali di sistema". Questi oneri sono inclusi nel prezzo dell'energia elettrica per finanziare determinati obiettivi di politica pubblica, tra cui le energie rinnovabili. La riduzione si tradurrà in un calo del prezzo dell'energia elettrica per gli operatori navali quando si riforniscono dell'energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri e renderà competitivo il costo di questa energia elettrica rispetto al costo di quella prodotta a bordo utilizzando motori alimentati da combustibili fossili. Riducendo, per le navi, il costo dell'energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri, la misura incentiverà gli operatori navali a optare per una fornitura di energia elettrica più rispettosa dell'ambiente, evitando così emissioni significative di gas a effetto serra, inquinanti atmosferici ed emissioni di rumore.

Leggi anche: Il cold ironing quintuplica la potenza energetica dei porti

L'Italia si è impegnata a istituire un meccanismo di monitoraggio annuale per verificare la differenza tra i costi effettivi di acquisto di energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri e quelli dell'autoproduzione di elettricità alimentata da combustibili fossili a bordo e adeguerà di conseguenza il livello dell'aiuto.

La Commissione ha valutato il regime sulla base delle norme dell'UE per gli aiuti di Stato, in particolare l'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del trattato sul funzionamento dell'Unione europea ("TFUE"), che consente agli Stati membri di sostenere lo sviluppo di talune attività economiche a determinate condizioni, e della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, della tutela dell'ambiente e dell'energia ("disciplina CEEAG" - Climate, Energy and Environmental Aid Guidelines) che permette agli Stati membri di sostenere le misure che riducono o eliminano le emissione di CO2 .