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20 novembre 2024, Aggiornato alle 17,32
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Storia

Avvisatore Marittimo Napoli

L'Avvisatore Marittimo è una delle più antiche attività del porto di Napoli. Risale infatti all'incirca al 1885 la prima figura di Avvisatore Marittimo nella persona di un capo barca del Corpo dei Piloti che si "inventò" questa nuova professione. Bartolomeo D'Esposito per circa quarant'anni fu il primo Avvisatore Marittimo del porto di Napoli. Gli successe il genero Antonio De Cesare che continuò l'attività fino agli inizi degli anni '70.

Sotto la gestione del secondo Avvisatore nacque, nel 1946, il periodico bisettimanale dei trasporti Bollettino Avvisatore Marittimo. Nel 1972 subentrò nell'attività una società, la "Informazioni Marittime", che detiene tutta la proprietà dell'attività di Avvisatore, del giornale e delle attrezzature tipografiche. Ultime figure storiche dell'Avvisatore, ad oggi, sono state Michele De Cesare e Mariano Bosso, rispettivamente figlio e genero del "secondo Avvisatore" Antonio. A condurre gestione ed attività sono ora i fratelli Claudio e Luciano Bosso nelle rispettive cariche di amministratore unico della "Informazioni Marittime srl" e direttore responsabile del bisettimanale "Bollettino Avvisatore Marittimo".

Inoltre, è attivo dal 1996 un sito internet (www.informazionimarittime.it) che, alla fine del 2009, è stato ristrutturato diventando un altro organo d'informazioni dell'attività generale con notizie in tempo reale circa shipping, porti e trasporti in generale.

L'attività di Avvisatore trova pochissimi riscontri in Italia. Il primo Avvisatore fu quello di Genova, poi successivamente quello di Napoli, poi, via via, di Livorno e altri porti minori.

L'attività di Avvisatore Marittimo a Napoli, nel tempo, si è notevolmente evoluta anche per essere al passo con le esigenze dell'utenza (armatori, agenti marittimi, spedizionieri, fornitori di bordo, cantieri, piloti, rimorchiatori, ormeggiatori, Capitaneria, Consorzio del Porto, Autorità Portuale, dogana, guardia di finanza, polizia marittima, sanità marittima, e altri servizi interessati all'approdo di una nave in porto). Nato con il binocolo e un telefono, da tempo l'Avvisatore può contare su mezzi più moderni, quali apparecchiature per collegarsi direttamente con i comandi di bordo, anche molte ore prima dell'arrivo della nave in porto e ancora più di recente di mezzi e tecnologie informatiche.

Nel 1989 l'Avvisatore Marittimo di Napoli, la direzione e redazione del giornale sono stati trasferiti in una sede propria, acquisendo anche nuove tecnologie, quali video-impaginazione del giornale e fotocomposizione in proprio. Tra il 1993 e il 1994 l'intera attività editoriale è stata informatizzata mediante l'acquisto di computers e software moderni e tecnologicamente avanzati. Sul finire del 1994 anche gli stabilimenti tipografici sono stati trasferiti in nuovi locali di proprietà (nello stesso stabile della redazione) dando maggiore organicità a tutte le attività aziendali. Questo permette di realizzare tutto il prodotto editoriale sotto un'unica gestione ed organizzato al massimo.

L'attività dell'Avvisatore Marittimo è parte della storia del porto di Napoli e numerose sono le testimonianze, di autorità, enti, associazioni pubbliche e private, singoli operatori, dell'importanza che riveste questo lavoro per il buon funzionamento dell'esercizio portuale, sia sotto il profilo dell'organizzazione sia per l'economia del lavoro e dei vari servizi del porto. La sede attuale "domina" il porto di Napoli e principalmente la zona più interessante per i traffici: il terminal contenitori e delle merci ro/ro.

L'Avvisatore Marittimo segue "quasi fisicamente" tutti i momenti dell'approdo, della sosta e della successiva partenza dal porto della nave, fornendo un'assistenza continua sia in fase di arrivo sia successivamente in banchina. L'Avvisatore Marittimo può essere considerato una sorta di "cervello commerciale" del porto in quanto un'attività ultra centenaria ha apportato un'esperienza, una competenza ed una "cultura portuale" che permette di dare sempre una risposta ai vari quesiti ed informazioni che il mondo dell'utenza e del lavoro richiede quotidianamente.

Le cronache si sono spesso occupate dell'attività di Avvisatore Marittimo, soprattutto in passato quando, non disponendo, le navi e l'autorità marittima, dei mezzi messi a disposizione del servizio (radar, telex, telefax, apparecchi ricetrasmittenti sempre più moderni e potenti), l'occhio dell'Avvisatore era il mezzo più sicuro ed affidabile tra quelli esistenti.

Così si racconta come la "tempestiva segnalazione" dell'Avvisatore permise il salvataggio dei due aviatori che, nel 1925, partecipando al raid Parigi-Teheran, precipitarono nelle acque del Golfo di Napoli. Altri cinque naufraghi, nell'anno successivo, furono salvati grazie all'occhio vigile dell'Avvisatore. Nel 1968 la Rai, in occasione dei cinquant'anni di attività di Antonio De Cesare (secondo Avvisatore) effettuò un ponte radio tra l'Avvisatore Marittimo di Genova e quello di Napoli. I signori Anelli e De Cesare ebbero modo di illustrare al grande pubblico le loro singolari e per certi versi appassionanti attività.

Altri aneddoti sull'attività dell'Avvisatore Marittimo:

  • il primo Avvisatore era così famoso a Napoli che chiamando il centralino telefonico, bastava chiedere all'addetta di "Bartolomeo" che la comunicazione veniva passata;
  • nel 1923 nello stesso giorno e alla stessa ora erano attese due navi gemelle del "Lloyd Sabaudo", il "Re d'Italia" ed il "Regina d'Italia", una proveniente da Genova e diretta nel Nord America e l'altra proveniente da New York e diretta a Genova. Con un'ora di anticipo sul previsto all'orizzonte comparve una delle due navi. Quale? Nessun problema per l'Avvisatore, quella avvistata era il "Re d'Italia" perché L'Avvisatore sapeva che la posizione della bandiera nazionale sull'albero di trinchetto era diversa da quella del "Regina d'Italia";
  • il primo numero di telefono attribuito all'Avvisatore Marittimo fu il 635;
  • De Cesare Antonio, Avvisatore Marittimo, fu riconosciuto dal Regio Governo.